Varie, 4 giugno 2010
Tags : Luigi Padovese
PADOVESE Luigi
• Milano 31 marzo 1947, Iskenderun (Turchia) 3 giugno 2010. Vicario apostolico dell’Anatolia, fu sgozzato dal suo autista nel giardino di casa • «[...] religioso dell’ordine dei Cappuccini [...] sacerdote dal 1973. ”Era un uomo di grande cultura”, dicono tutti i suoi amici milanesi. Parlava correntemente il turco e diceva messa in quella lingua, anche se per i suoi studi - è stato fra le molte cose anche professore di Patristica e direttore dell’Istituto di Spiritualità alla Pontificia Università dell’Antonianum, docente alla Pontificia Università Gregoriana e all’Accademia Alfonsiana - traduceva a vista dal latino e dal greco antico. [...]» (Zita Dazzi, ”la Repubblica” 4/6/2010) • «[...] Il sacrificio di monsignor Padovese [...] nato a Milano ma veneto di adozione, si compie poco dopo aver pranzato con il suo assassino, Murat Altun, 30 anni. Forse un litigio dopo aver incredibilmente annullato i due biglietti aerei che li avrebbero portati, come da programma, a Cipro per la visita [...] del Papa. Forse un assalto improvviso, sostengono le autorità turche che parlano di un uomo ultimamente instabile, sofferente di depressione. Fatale, dicono i diplomatici italiani che hanno visto il corpo di Padovese in attesa dell’autopsia [...] un fendente alla gola. Il vicario apostolico dell’Anatolia è morto mentre veniva portato in ospedale. Murat Altun, trovato in possesso del coltello, è stato arrestato. Anche in Italia molti ricordano questo giovane assistente del vescovo. Perché monsignor Padovese era solito portarlo sempre nei suoi viaggi all’estero. Alto, rossiccio di capelli, apparentemente tranquillo, aveva detto di essersi convertito al cristianesimo e lavorava per il presule da quattro anni. ”Sembra che si sia trattato di una questione personale, non politica”, sostiene il governatore della provincia di Hatay, Celalettin Lekesiz. [...] Chi conosceva bene l’omicida è monsignor Ruggero Franceschini, predecessore di Padovese come vicario [...] vescovo di Smirne. ”Per me - racconta - Murat era persona una tranquilla e serena, non mi pare avesse bisogno di aiuto psicologico. Faccio fatica a credere a quello che dice la polizia, ma tutto è possibile nella vita. L’ho avuto al mio servizio per anni e l’ho conosciuto come persona molto rispettosa e capace nel suo mestiere. Non sono convinto che abbia agito da solo. Si può pensare che qualcuno si sia servito di lui. Lui da solo non può averlo fatto. Quello dell’instabilità mentale è un luogo comune che era già stato utilizzato per don Andrea Santoro. Ma di sicuro quella dello squilibrato è la soluzione più facile per chiudere il caso”» (Marco Ansaldo, ”la Repubblica” 4/6/2010).