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 2010  giugno 02 Mercoledì calendario

LA MERITOCRAZIA DEL «FRISCALETTU»

Alfano affida un alto ruolo ministeriale a un ignoto suonatore di zufolo
San Calò ha fatto ”a grazia. Con un certo anticipo rispetto alla sua festa, che lo vede sfilare per le strade di vari paesi siciliani sul carro dei miracoli sotto una pioggia di pani, il santo più amato dell’isola è riuscito in un prodigio. L’ascensione d’un esperto di friscalettu sicilianu al ruolo di esperto nella valutazione degli alti dirigenti ministeriali.
Cosa sia il friscalettu sicilianu è presto detto: è lo zufolo che spicca tra gli strumenti tradizionali che accompagnano danze come « E abballu senza sballu / E cantu senza scantu / Picchí sugnu cuntentu e la testa a l’aria va... ». Cosa sia l’«Organismo indipendente di valutazione della performance» lo lasciamo dire al sito del ministero della Giustizia. un organismo di tre membri che deve: «monitorare il funzionamento complessivo del sistema della valutazione, della trasparenza e integrità dei controlli interni ed elaborare una relazione annuale», «comunicare tempestivamente le criticità riscontrate ai competenti organi interni di governo ed amministrazione, nonché alla Corte dei conti…», «validare la relazione sulla performance», «garantire la correttezza dei processi di misurazione e valutazione, nonché dell’utilizzo dei premi (..) nel rispetto del principio di valorizzazione del merito e della professionalità» e via così… Insomma: è la commissione che decide chi è bravo e chi no, che ha lavorato bene e chi no, chi merita un aumento e chi no. Un posto di grande responsabilità. Che deve garantire quella politica del «merito» invocata da Berlusconi e dal suo governo il lunedì, martedì, mercoledì, giovedì…
Bene: chi è l’uomo messo da Angelino Alfano in questo organismo come spalla di Angelo Gargani (già presidente della III Corte di Assise di Roma e capo del Servizio di Controllo Interno del Ministero) e l’ex senatore Angelo Giorgianni protagonista anni fa di una controversa vicenda di veleni messinesi che lo costrinse a dimettersi da sottosegretario? Calogero «Lello» Ceresa. Il quale sarà forse un genio pronto a sbocciare grazie all’intuizione del suo pigmalione e compaesano ma per ora, ricordano Giuseppe Arnone e il sito internet Sicilia24h.it, è ignoto alle cronache nazionali e noto a quelle locali solo come impiegato alla Provincia di Agrigento, ex consigliere comunale di Forza Italia nonché presidente della sagra «Mandorlo in fiore». Ma soprattutto eccellente suonatore di friscalettu nel gruppo folcloristico «Val d’Akragas».
Sia chiaro: sul fatto che sia tutto in regola non vogliamo neanche entrare. E così sull’ipotesi che «Lello» sia un formidabile talento non ancora espresso. Ma viste le polemiche sull’applicazione di una meritocrazia «vera» nel pubblico impiego, è con nomine così che il governo pensa di battere la diffidenza contro una cosa sacrosanta come il merito?
Gian Antonio Stella