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 2010  giugno 02 Mercoledì calendario

LE VACANZE GAY IN INDIA NUOVA FRONTIERA DEL TURISMO

L’India si candida a meta turistica per gli omosessuali. Una nicchia che, però, promette di essere una buona fonte di introiti. Dopo che un alto tribunale di New Delhi ha eliminato dall’elenco dei crimini i rapporti sessuali tra gay e lesbiche, si susseguono le aperture di negozi dedicati a questo tipo di clientela, oltre che di club e locali per feste.
Stando a una ricerca di Forbes India in collaborazione con la società di marketing Out now consulting, il 4% degli adulti indiani, pari a circa 30 milioni di persone, si identifica come gay, bisex o transessuale. Vijay Thakur, presidente dell’associazione dei tour operator, spiega che l’anno scorso una dozzina di società è sorta per attirare vacanzieri omosessuali sia dall’India che dall’estero: il paese asiatico può diventare la prossima grande destinazione di questo segmento di clientela. Anche perché molti gay si rifiutano di trascorrere le loro ferie in nazioni che hanno una legislazione restrittiva, mentre l’India negli ultimi tempi ha lanciato messaggi distensivi e questo non è sfuggito ai diretti interessati.
Per non parlare del vicino Nepal, che recentemente ha cominciato a vendersi come meta turistica per le nozze gay. Alcuni tour operator ritengono che luoghi come Goa e Kerala possano essere commercializzati per la luna di miele degli sposi appartenenti allo stesso sesso.
Sanjay Malhotra, designer di moda che ha aperto la società IndjaPink due anni fa, osserva che gli uomini gay hanno a lungo evitato l’India per dirigersi verso la Tailandia e l’Indonesia, ma ora ci sono i presupposti per evitare che ciò avvenga. L’importante, aggiunge, è che l’intera filiera dell’ospitalità, a cominciare dagli alberghi, anche nei piccoli atteggiamenti quotidiani non faccia sentire gli omosessuali discriminati o, viceversa, al centro di strane attenzioni.