varie, 3 giugno 2010
Luigi Padovese, 63 anni. Milanese, vicario apostolico dell’Anatolia, colto biblista e teologo, professore alla Pontificia Università dell’Antonianum di Roma, «gioviale e gentile», «vescovo straordinario, molto umano e molto intelligente», «aperto al dialogo con tutti», da sei anni era in Turchia e da quattro aveva per autista un Murat Altun di anni 26, in cura per disturbi psichiatrici, di recente convertito al Cattolicesimo
Luigi Padovese, 63 anni. Milanese, vicario apostolico dell’Anatolia, colto biblista e teologo, professore alla Pontificia Università dell’Antonianum di Roma, «gioviale e gentile», «vescovo straordinario, molto umano e molto intelligente», «aperto al dialogo con tutti», da sei anni era in Turchia e da quattro aveva per autista un Murat Altun di anni 26, in cura per disturbi psichiatrici, di recente convertito al Cattolicesimo. L’altro giorno i due pranzarono assieme per parlare di un viaggio a Cipro, Padovese doveva andarci in occasione della visita del Papa e voleva portare con sè l’Altun per sollevarlo dal suo umore sempre più cupo. A un certo punto i due uscirono in giardino e là il turco, afferrato un coltello da cucina, infilò la lama più e più volte nel corpo del vescovo. Arrestato nel giro di poche ore, ai poliziotti spiegò: «Ho avuto una rivelazione divina e l’ho ucciso» Primo pomeriggio di giovedì 3 giugno a Iskenderun in Turchia.