Gianni Barbacetto, il Fatto Quotidiano 2/6/2010;, 2 giugno 2010
”IO DONNA” MA TU FIGLIA DEL DITTATORE UZBEKO
Nei cassetti di Io donna, il femminile del Corriere della sera, è pronto per la pubblicazione un bel servizio di moda realizzato in Uzbekistan. Grande fotografo, assistenti, modelle, tutti felicemente trasferiti per la realizzazione nel paese del dittatore Islam Karimov, dove ogni anno, a settembre, un milione di bambini è impiegato, in condizioni di schiavitù, per la raccolta del cotone. Forse quel servizio, molto glamour, resterà nei cassetti, dopo il pasticcio combinato sabato scorso dal direttore del magazine, Diamante D’Alessio, che ha voluto a tutti i costi pubblicare un’imbaraz - zante intervista a Gulnara Karimova, trentacinquenne figlia del dittatore uzbeko. ”Mamma, cantante pop, poetessa, stilista, e amica delle grandi firme”, la descrive la giornalista del Corr iere Elvira Serra. ”Uno dei momenti più belli della mia vita l’ho trascorso un anno fa in Sardegna, a bordo della barca di Roberto Cavalli, al tramonto, con Andrea Bocelli che cantava. Lui mi ha incoraggiato più di tutti a coltivare la mia passione per la musica, tanto che ho inciso un disco”: così racconta la Karimova ai lettori di Io donna. Protesta la redazione, che in un comunicato ”si dissocia dalla pubblicazione dell’intervista”. Protesta anche il comitato di redazione del Corr iere, che ottiene la pubblicazione sul quotidiano (nella stessa giornata di sabato in cui arriva in edicola l’allegato Io donna) di un articolo durissimo di Fabrizio Dragosei sul regime uzbeko, tra i più repressivi del mondo. In Uzbekistan ”gli arresti arbitrari e le uccisioni sono all’or - dine del giorno”e’il presidente a vita e sua figlia Gulnara sono accusati di usare il paese unicamente per arricchirsi”. Rincara la dose il direttore Ferruccio de Bortoli: ”Avete espresso una preoccupazione pertinente e fondata”: su Io donna ”s a re bb e stato opportuno dar conto anche dello scarso se non nullo rispetto per i diritti umani di quel paese. Prendiamo questo caso come una lezione e ne facciamo tesoro per il futuro”. Il futuro è già qui: nel prossimo numero di Io donna ci sarà un servizio sulla nipote di Alain Delon, Alyson Le Borges, illustrato direttamente con le foto della campagna pubblicitaria di una marca di moda intima. E qualche numero fa il marketing aveva fatto fermare le rotative (con conseguente danno economico) per far cambiare un SALA STAMPA servizio sulla star Paola Navone in cui non si vedeva abbastanza bene un gioiello. Anche con la figlia del dittatore uzbeko non era la prima volta: Diamante D’Alessio (ormai nei corridoi della Rizzoli chiamata Diamantova) nel novembre scorso, da vicedirettore di Style, allegato mensile del Corr iere, aveva trasformato la Karimova addirittura in modella per un servizio di moda. in corso una ricca campagna internazionale di pr per ”addolcire” l’immagine della dittatura uzbeka. Hanno tentato di coinvolgere anche il Barcellona calcio e Sting. In Italia ci sono riusciti con Diamantova D’Alessio. stata issata nel novembre scorso alla direzione di Io donna proprio per le sue relazioni, per le sue capacità di fare marketing, di portare soldi al giornale. Come lamentarsi, ora?