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 2010  giugno 02 Mercoledì calendario

IL BLUFF DEI TAGLI

Sorpresa. La relazione tecnica del ministero del Tesoro era l’ultimo elemento necessario per capire chi paga davvero il costo del risanamento. E’ stata depositata ieri sera in Senato e ora si scopre che la manovra Finanziaria da 24 miliardi di euro in due anni è tutta un’altra cosa rispetto a quella annunciata una settimana fa dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti. PRIMA SORPRESA. I tagli agli stipendi dei ministri e sottosegretari faranno risparmiare allo Stato soltanto 72mila euro. E nel governo, a pagare, saranno soltanto gli unici due ministri non parlamentari, Giancarlo Galan (Agricoltura) e Ferruccio Fazio (Sanità). Del taglio alle province, come già si era capito lunedì, non c’è più alcuna traccia (rimandato a tempi migliori, in teoria dovrebbe entrare nella legge già in Parlamento nota come ”Carta delle autonomie”). I partiti subiscono una riduzione dei rimborsi elettorali molto inferiore a quella promessa nei giorni scorsi: soltanto 20 milioni. Anche l’intervento sulle pensioni di invalidità, che costano allo Stato 16 miliardi di euro all’anno, si rivela quasi una minuzia: 460 milioni di euro all’anno. Ma l’incremento di spesa che l’Inps deve sostenere ogni anno per il sostegno agli invalidi è di circa il cinque per cento (cioè 800 milioni). SECONDA SORPRESA. Il governo che ha salvato il gettito del 2009 grazie ai 5 miliardi pagati dagli evasori per rimpatriare i capitali sottratti al fisco, adesso punta tutto sulla lotta all’evasione. O almeno ci scommette. Dagli evasori, questa volta, dovrebbero arrivare 20 miliardi du euro in tre anni. In dettaglio, 5,3 miliardi andranno a ridurre il deficit 2011 e altri 7,8 quello del 2012. Sono tutte entrate incerte che si sommano a un’altra incertezza: nel programma di stabilità presentato alla Commissione europea il governo scrive che il gettito 2010 sarà analogo a quello del 2009, che però era gonfiato dai risultati del condono. Come è possibile? Mistero. Si vedrà se nel biennio successivo la maggiore delega agli enti locali di compiti e poteri nella lotta all’e vasione porterà davvero a tali aumenti di gettito. Le altre misure – co - me un aumento dei controlli sulle imprese sistematicamente in perdita (che spesso nascondono truffe fiscali) o la soglia di 5000 euro ai pagamenti in contanti – non sembrano in grado di incidere per somme consistenti. Sarà per questo che sotto il Titolo II della manovra, denominato ”Contrasto all’e vasione fiscale e contributiva”, c’è anche il condono edilizio. Non si sa quanto renderà la sanatoria delle ”case fantasma”, ma dalla relazione tecnica si capisce che gli effetti di cassa previsti (cioè i soldi freschi che entreranno davvero nelle casse dei Comuni che gestiranno l’operazione) saranno di 391 milioni in tre anni. E visto che le case da sanare sono – secondo una prima stima prudente – 1,3 milioni, facendo due calcoli si capisce che far emergere una casa dall’irregolarità costerà in media soltanto poco più di 300 euro a casa. Questo soltanto per farle comparire, visto che le ”case fantasma” non sono registrare al catasto ma sono visibili dalle foto fatte dagli elicotteri. Ma per evitare che vengano abbattute, bisognerà poi condonare le irregolarità ed è da qui – si era detto nei giorni scorsi – che arriveranno il grosso dei soldi (si era detto 5 miliardi, ma si vedrà poi). TERZA SORPRESA. Berlu - sconi e Tremonti, in conferenza stampa, avevano giurato: la sanità non verrà toccata. Invece la relazione tecnica precisa che dai tagli alle spese per i farmaci distribuiti negli ospedali si risparmieranno 600 milioni di euro. E gli aumenti del pedaggi stradali – che Roma ha facoltà di imporre anche sul grande raccordo anulare – scatteranno già da luglio, così da fare cassa con la stagione turistica quando il traffico è massimo. Il Pd boccia la manovra e si prepara (forse) a sfilare con la Cgil nello sciopero del 12 giugno, l’Italia dei valori presenta un progetto alternativo di Finanziaria da 65 miliardi che prevederebbe anche il ritorno dell’Ici.