Avvenire, 3/6/2010, 3 giugno 2010
I salari degli operai della Foxconn, la fabbrica del sud della Cina dove nei mesi scorsi si sono suicidati dieci lavoratori, aumenteranno del 30%
I salari degli operai della Foxconn, la fabbrica del sud della Cina dove nei mesi scorsi si sono suicidati dieci lavoratori, aumenteranno del 30%. Gli operai della Foxconn guadagnano 900 yuan (circa 108 euro) al mese. Secondo Geoffrey Crothall, tra i responsabili del China Labour Bulletin, organizzazione che difende i diritti dei lavoratori, «a Shenzehen (dove si trova la fabbrica della Foxconn) un salario minimo di duemila yuan è assolutamente necessario». Steve Jobs, fondatore e capo della Apple, difende comunque l’azienda: «Foxconn non è una fabbrica di schiavi, certo, non è nemmeno una fabbrica di dolciumi, ma ha ristoranti, cinema, ospedali e piscine. Per essere una fabbrica è molto carina». Agitazioni per ottenere aumenti salariali sono in corso in tutto il sud industrializzato della Cina. Martedì 1 la Honda, in uno dei cui stabilimenti gli operai scioperano da una settimana, ha proposto un aumento del 24%.