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 2010  giugno 03 Giovedì calendario

RETE DI SATELLITI ITALO-FRANCESI PER IL SUPERTELEFONO PLANETARIO


MILANO’ L’americana Iridium, la prima e unica società ad aver creato il «cellulare planetario» è definitivamente rinata e rilancia in grande stile. Affidandosi all’Europa. Nella sede in Virginia ieri ha annunciato la costruzione della nuova costellazione di satelliti, battezzata «Iridum Next» assegnando il contratto di 2,1 miliardi di dollari a Thales Alenia Space, joint venture franco-italiana (67% Thales e 33% Finmeccanica). Il piano prevede la realizzazione di 81 satelliti (i primi partiranno nel 2015), 72 dei quali in orbita e 9 di riserva.
Iridium, ora una public company, nasceva nel 1990 per iniziativa di Motorola con l’ambizioso obiettivo di costruire una rete satellitare in grado di coprire l’intero globo utilizzando un cellulare. Era una sfida tecnologica e commerciale. Il valore economico del progetto era di 1,9 miliardi di dollari. Diversi investitori ci credettero e varie banche concessero prestiti. Così nel 1998 i 66 satelliti necessari sono già in orbita pronti al servizio mentre la società sottoscriveva accordi con numerosi enti internazionali. Ma le speranze si tramutavano presto in bancarotta nell’agosto 1999. Nel frattempo, però, nasceva il concorrente Globalstar ma con una copertura ridotta e spuntavano numerosi altri progetti.
Se la sfida tecnologica era stata vinta, quella commerciale, invece, fallì clamorosamente non trovando utilizzatori. E presto diventava una case history nella facoltà di economia nell’abbinamento nuove tecnologie-nuovi mercati.
La rete in orbita venne mantenuta attiva dal Dipartimento della Difesa americano rimasto a lungo il principale utilizzatore. Intanto il mondo delle comunicazioni cresceva e anche Iridium, trasformata e rinata dopo il crollo (Motorola usciva di scena), non più appesantita dai costi d’investimento, diventava un sistema remunerativo generando utili. E adesso crea pure una nuova costellazione più avanzata tecnologicamente adeguata alle necessità odierne. Dotata di banda larga, fornisce comunicazioni mobili e trasmissione dati dovunque ci si trovi: in Antartide, nella foresta Amazzonica oppure in mezzo all’Oceano Pacifico. Thales Alenia Space, che era stata in passato protagonista della rete Globalstar, ora è diventata dopo tre anni di trattative, anche il produttore del concorrente.
«Thales Alenia Space costruirà in 60 per cento dei satelliti in Europa e un terzo nascerà negli stabilimenti italiani di Roma, L’Aquila e Milano – precisa l’amministratore delegato Luigi Pasquali’ garantendoci una quota di lavoro importante per molti anni grazie alle tecnologie sviluppate nel campo delle antenne, nell’elettronica di trasmissione nei computer di governo dei satelliti. Inoltre il loro software sarà aggiornabile nel tempo consentendo di ampliare le possibilità e assecondando l’evoluzione del mercato».
Le trasmissioni di Iridium sono veicolate con le stazioni di terra e quindi integrate nelle reti esistenti. Per questo la società americana prevede pure un ulteriore investimento di 800 milioni di dollari destinati al rafforzamento delle infrastrutture terrestri al fine di rendere più capillare la diffusione dei servizi.