Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  giugno 01 Martedì calendario

I DUBBI DI FEDERER E HENIN CAMPIONI CAMBIATI DALLA VITA

Parigi. Fronte allo stadio intitolato a Suzanne Lenglen si profila il bronzeo bassorilievo della Divina, un capolavoro uscito dalle mani dello scultore Vito Tongiani, commesso dal fu Presidente della Federazione Internazionale, Philippe Chatrier, al quale avevo ricordato la vergognosa dimenticanza della più grande tennista francese di ogni tempo. un luogo in cui non riesco a sentirmi, come il più delle volte, del tutto inutile, e del quale mi servo per i miei appuntamenti tennistici.
Quello di oggi è, felicemente, con la micropsichiatra milanese Marcella Marcone, specializzata in tennis, recente autrice di un libro chiamato Tennis sul Divano (e cioè sul lettino). «Ieri ho visto il tuo amato Federer» inizia mentre io ascolto silenzioso, sicuro che sappia, più di me, individuare quella che, altrimenti e banalmente, dovremmo chiamare «forma», o «condizione». «Come ti è parso?» «Afflitto. Capisco non sia riuscito a sentirsi lontano dalle sensazioni provate tante, troppo volte in allenamento con il suo caro connazionale Wawrinka, e quindi a individuarlo come autentico avversario, e cioè nemico. Ma, quanto al punteggio, lo stesso Wavrinka ha puntualmente sotterrato la palla decisiva del secondo, un colpo che non avrebbe sbagliato contro nessun altro avversario. Quel che mi ha scoraggiato, di Federer, è la sorta di asfissia provocata in lui da tutto il suo entourage femminile. Ma come può qualcuno svolgere un lavoro assorbente e creativo come il suo, accerchiato e sommerso da un mammo, da una moglie che lo gestisce, dagli affari all´accesso di qualche giornalista privilegiato e quindi acritico, alle due gemelle, la dada delle gemelle, e tutto ciò che ne deriva. Come può sfuggire al desiderio di prendersi un´amante, o comunque la libertà?».
Sui gradini del campo Lenglen, in cui ora siamo entrati, evoluisce davanti a noi un altro esempio di straordinaria qualità tennistica, e di complicato percorso umano. Justine Henin, il maggior talento nativo del tennis contemporaneo, è ritornata nell´unica gravitazione capace di offrirle la sicurezza mai concessale dalla vita. Vittima di una drammatica situazione famigliare, legata ad una mamma scomparsa, aveva sostituito l´immeritevole immagine paterna con un simbolo affettivo quale l´allenatore Rodriguez, Pigmalione. Al massimo del successo e della conseguente ricchezza, ecco apparire un principe azzurro, puntuale nel recitarne la parte, ma tanto banale da venir soprannominato Monsieur Henin. Terminata l´esaltazione e la miopia tipiche delle honeymoon, costretta ad abbandonare le lenti rosa, non poteva seguire che il divorzio, e una nuova disillusione. Come riprender a vivere, sola con se stessa, se non nell´unico habitat in cui non si sentisse insidiata dal mondo, l´amato palcoscenico rosso? Ed eccola qui, in cerca della sicurezza traverso un successo, il quinto titolo di un Roland Garros il cui pubblico, ventimila persone, sembrano amarla senza eccezioni. Ma non è semplice ritrovare se stessi attraverso gli altri. E così, anche causa l´opposizione di un´avversaria quale la muscolatissima australiana Stosur, Justine non riesce a ritrovare l´immagine di se stessa vincente. Spero sia noto a tutti che sia Freud che Jung giocarono a tennis, e di questo sport lasciarono scritti ben più approfonditi di queste povere righe.
Risultati - Ottavi uomini: Nadal (Spa) b. Bellucci (Bra) 6-2, 7-5, 6-4, Djokovic (Ser) b. Ginepri (Usa) 6-4, 2-6, 6-1, 6-2.
Donne: Williams (Usa) b. Peer (Isr) 6-2, 6-2, Stosur (Aus) b. Henin (Bel) 2-6, 6-1, 6-4.
Oggi - Ore 14 (su Eurosport): Schiavone-Wozniacki.