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 2010  giugno 01 Martedì calendario

A MADRID JOS MOSCIO GLI MANCA GI L’ITALIA

Il non più nostro Josè si presenta al Bernabeu in Ferrari. S’è montato la testa. Lì chiacchiera per la prima volta da tecnico del Real Madrid. In sala stampa c’è il pienone e tutti se la ridono: «Chissà cosa si inventa». Resteranno delusi, gli iberici. Nè un «sono Special» (prima conferenza ai tempi del Chelsea), neppure un «non sono un pirla» (esordio alla Pinetina).
In Spagna, Mou, è misurato, tranquillo, pacato come un Guidolin qualunque. Per carità, niente di male, ma c’aveva abituato bene a noialtri. Dice: «Non sono anti-Barcellona, mi preoccupo della costruzione di un grande Real Madrid. Se lì mi odiano il problema non è il mio». Paraculo. E poi: «Avremo rispetto per gli avversari, ma non paura. Questa parola non deve entrare nel nostro vocabolario». Che noia. E ancora: «Sono contento della formazione base dello scorso anno, non abbiamo bisogno di cambiamenti drammatici». Sonno. E, infine: «Si possono avere tanti attaccanti e difendere bene perchè l’allenatore è un grande allenatore». E certo parla di se stesso che definisce «il migliore», epperò non stupisce come ai bei tempi.
Sarà che, forse, l’amico-nemico Josè si fa un po’ prendere dalla nostalgia, ché l’Italia è ingrata e i giornalisti sono maledetti e non c’è rispetto per nessuno, ma l’Inter è un ricordo troppo fresco per far finta di niente. «Porterò i nerazzurri sempre nel cuore dice e il loro prossimo allenatore sarà fortunato. Non dimenticherò i miei ex-giocatori, una squadra fantastica alla quale auguro di vincere tutto, oggi e domani. Tutto meno la Champions...». Fa la battuta, Josè, ma lo vedi che non ha troppa voglia di stupire, e non gli esce nè uno «zeru tituli» nè un «prostituzione intellettuale», e i giornalisti spagnoli lo rispettano e, in fondo in fondo, lui preferiva il casino di casa nostra. Non lo ammetterà mai ma è così.
Riporterà la Champions a Madrid, poco ma sicuro. Perché Perez gli ha dato carta bianca e con quella squadra lì, uno così può costruire una macchina perfetta. Vincerà tutto, forse, ma ci rimpiangerà e, anzi, forse l’ha già fatto. Del resto i quattrini non son più un problema per l’ex sconosciuto di Setubal ne ha quanti ne vuole e glielo leggi in faccia che pensa «chissà come sono gli altri allenatori della Liga, i dirigenti». Ci sarà un ”Lo Monaco” da prendere in giro? Troverà un Ranieri da punzecchiare?Esel’unicoverorivaleè il Barcellona del pacatissimo Guardiola cosa farà Josè, se la prenderà con Pep il bravo ragazzo? Tempo sprecato.
Che peccato signori. Josè non c’è più e già non possiamo fare a meno di vedere quel che combina all’estero, ma anche lui pensa a noi, allo show che ha messo in piedi in due anni, al palcoscenico che ha abbandonato sul più bello. Te lo fa capire quando si scusa per il castigliano balbettante («imparerò in fretta»), che conosce ma non così bene come l’italiano dell’esordio. Te lo conferma quando dice che in Italia ci sono «i campioni del mondo, quelli d’Europa e il calcio è un orgoglio», e parla del Belpaese quasi fosse casa sua e lo guardi negli occhi e capisci che sogna la vista sul lago di Como e la nebbia di Appiano. Ci mancherai, ti mancheremo.


NUMERI REAL
4 Gli anni di contratto
10 MLN Guadagno in euro a stagione
7 Allenatori esonerati dopo il primo anno sulla panchina degli spagnoli dal 2004.
2002 Ultima vittoria in Champions