Varie, 1 giugno 2010
Giuseppe Paparone, 52 anni, siciliano residente da tempo in Svizzera, aveva deciso che avrebbe presto smesso di lavorare per trasferirsi in Brasile
Giuseppe Paparone, 52 anni, siciliano residente da tempo in Svizzera, aveva deciso che avrebbe presto smesso di lavorare per trasferirsi in Brasile. In cerca di una casetta sul mare dove avrebbe voluto trascorrere gli anni futuri, era in vacanza a Fortaleza con alcuni amici. Insieme a loro andò a cena per festeggiare l’ultimo giorno di ferie. Dopo mangiato, presero l’auto per tornare all’albergo, a Porto das Dunas, sud della città. A metà strada si fermarono per acquistare una ricarica di cellulare, e lì furono avvicinati da due giovani in bicicletta. Quest’ultimi tirarono fuori le pistole e con quelle li minacciarono per farsi consegnare soldi e telefonini. Il Paparone diede tutto ciò che aveva in tasca: una banconota da 50 real, poco più di 20 euro. Uno dei rapinatori, proprio prima di andarsene, si girò, fece fuoco più volte e prese Paparone in pieno petto tranciandogli l’aorta. L’uomo spirò prima di arrivare in ospedale. L’assassino, 17 anni, catturato, spiegò: «Non so perché ho sparato, ma quell’uomo mi guardava dritto negli occhi, ho avuto paura». Nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 maggio, a Fortaleza, Brasile.