Marco Romani, il venerdì di Repubblica 28/5/2010, 28 maggio 2010
PRETI « […]
Per il ”dignitoso sostentamento dei sacerdoti” la Cei stabilisce dei minimi e dei massimi che, al netto dei contributi previdenziali versati al Fondo Clero dell’Inps e al lordo delle ritenute fiscali, sono rispettivamente di 960 e di 1.788 euro al mese per 12 mensilità. La retribuzione di ogni singolo prete si basa su un sistema a punti, ognuno vale 12 euro, accumulabili (fino a un massimo di 149) in base all’anzianità dell’esercizio del ministero, dell’affitto da pagare se non c’è la casa canonica, di particolari difficoltà o gradi gerarchici. Ma nella gran parte dei casi lo stipendio non viene pagato integralmente dalla Cei (con i fondi derivanti principalmente dall’8 per mille): se, per esempio, un sacerdote insgna in una scuola, la Conferenza episcopale versa solamente l’eventuale differenza tra l’entità principale e lo stipendio stabilito dal sistema a punti. Nel 2008 i religiosi - in servizio e non - che hanno usufruito esclusivamente dello stipendio erogato dalla Cei sono stati 180, quelli che hanno avuto integrazioni economiche 34.743, quelli che invece, grazie alle loro entrate, hanno superato i minimi sono stati 2766» (Marco Romani, il venerdì di Repubblica 28/5).