Fabrizio Goria, Il Riformista 28/5/2010, 28 maggio 2010
STAMPA ESTERA DUBBIOSA SULLA DURATA DEI TAGLI
La correzione di bilancio 2011-2012 non convince a pieno la stampa estera. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti sembrano aver rassicurato i mercati, ma l’impressione dei media mondiali è che si poteva fare di più. O, come spiega il Financial Times, «evitare di perdere tempo».
Il più duro è proprio la principale testata finanziaria europea. «Mancano riforme strutturali», scrive il quotidiano britannico nella sezione Lex Column con un pezzo intitolato ”Perder tempo a Roma”. Un attacco che arriva dopo un articolo del corrispondente da Roma, Guy Dinmore, in cui si spiegava che «il voltafaccia di Berlusconi sciocca l’Italia», in riferimento alla manovra non prevista fino ad alcuni mesi fa. L’editoriale si fa poi più ostico nei confronti di Tremonti: «L’Italia sta sprecando un’altra opportunità. Con l’eccezione dell’innalzamento dell’età pensionabile per le donne, le misure evitano la sfida delle riforme». Il FT avverte che tale aspetto «è due volte sgradevole, perché le fortune dell’Italia potrebbero esaurirsi». Chiaro il riferimento alla migliore risoluzione della crisi finanziaria, che ha inciso solo in parte sul sistema bancario italiano.
Più cauto il Wall Street Journal. La principale testata finanziaria americana spiega nel dettaglio quali misure saranno adottate dal Governo italiano e si limita a spiegare che sono state rese «inevitabili» dall’instabilità dell’economia europea. Sempre sul fronte americano, la rivista Business Week rimarca la decisione della tracciabilità dei pagamenti: «Il limite a 5.000 euro è troppo elevato per chi davvero vuole combattere l’evasione». Del resto, negli Stati Uniti i pagamenti senza contanti sono la prassi.
Il New York Times ricorda che il dilemma italiano «è sempre lo stesso», cioè bassa crescita e alto debito. «Il rigore di Tremonti dovrebbe essere più incisivo e più a lungo termine», spiega il quotidiano newyorkese. Tuttavia, «la manovra rappresenta un inizio insperato per un rilancio che manca da troppi anni».
Lo spagnolo El Pais scrive invece del Comune di Roma, «colpito dall’adeguamento fiscale di Tremonti». Il quotidiano finanziario iberico El Economista fa un paragone con la congiuntura di Madrid e parla di «situazione peggiore della Spagna».
In Francia, accoglienza positiva per la manovra. Libération parla di Tremonti come «l’uomo che vuol dare il buon esempio» non solo all’Italia, ma anche all’Europa. Tuttavia, non manca una stoccata a Berlusconi sulla gestione dei tagli: «Il premier ha raschiato il fondo del barile». Le Monde punta sulla reazione delle parti sociali e sul sito internet spiega i dissapori della Cgil. Non ci sono particolari commenti sulla situazione italiana, ma c’è la constatazione che l’intervento «si è reso necessario per via di una burocrazia che negli anni è stato uno dei limiti alla crescita economica». Il quotidiano finanziario parigino Les chos parla dei sacrifici, considerandoli «doverosi, anche se si sono attestati a un livello minore che in altre nazioni».
Approvazione a metà, quindi, per una delle più incisive manovre economiche italiane di sempre. Per molti la vera risposta sarà quella dei mercati finanziari. E non è detto che siano gentili con l’Italia.