Raffaella Griggi, Il Messaggero 29/5/2010, 29 maggio 2010
CARCERI AFFOLLATE, IN ITALIA LE «PEGGIORI D’EUROPA»
Peggiori anche di quelle serbe e russe in quanto a sovraffollamento. Le carceri italiane risultano secondo l’associazione Antigone allo stremo. Le più penose di tutta Europa. La vita dentro più problematica del continente risulta essere negli istituti italiani. Con un costo medio per ogni detenuto di 157 euro al giorno, circa 3,8 miliardi l’anno. «Se si tornasse ad avere 43 mila detenuti, quanti sono i posti letto effettivi, si risparmierebbero 1 miliardo e mezzo di euro: Un pezzo di manovra» afferma Antigone. Il costo medio giornaliero di ogni detenuto è, infatti, di 157 euro al giorno, questo significa 3,8 miliardi in un anno.
Mai così piene le celle quanto oggi. Leggendo i numeri del rapporto Antigone i posti effettivi in tutte le case circondariali della penisola sono infatti 43.000, ma l’indice di affollamento supera addirittura il 157% (più di una volta e mezzo) rispetto a una media europea del 96%. In questa speciale fotografia dietro le sbarre il nostro paese figura all’ultimo posto anche dopo i 47 Stati del Consiglio d’Europa (compresi Cipro, Serbia e Russia). Tra i motivi che portano l’Italia in cima a una sconfortante classifica secondo l’associazione c’è il ricorso quasi sistematico alla carcerazione preventiva per le persone in attesa di giudizio per spaccio e l’uso di metri di giudizio diversi sulle misure alternative tra stranieri e italiani. La percentuali di stranieri, mai raggiunta prima, è intorno al 37,4%. «Alla fine del 2005 erano il 33%, un anno dopo nonostante l’indulto che ha inciso su pene brevi portando alla scarcerazione molti più stranieri che italiani, erano tornati comunque al 34%» dicono gli autori del rapporto. «Mi auguro che nella manovra economica si preservino comunque i fondi destinati agli istituti» auspica Emilio Di Somma, vice capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. «Una permanenza di due giorni in prigione come succede in molti casi non serve a nulla. Si crea solo sovraffollamento con una spesa altissima». Nei non luoghi d’Italia, 25.000 persone sono dentro per aver violato la legge sull’immigrazione, ma molti di più, oltre 12.000 sono ”parcheggiati” in attesa di misure alternative. «Già solo scarcerando 3.500 imputati o condannati per contravvenzione si avrebbe un effetto smaltimento» rafforzano il concetto da Antigone. Della realtà carceraria italiana fanno parte 26.000 persone legate allo spaccio di sostanze stupefacenti. Percentuali elevatissime riguardano infatti la tossicodipendenza (oltre il 27%), ed è sempre la detenzione e il commercio di droga ad aver messo in manette il 38% della popolazione carceraria. A testimoniare la criticità degli istituti italiani, gli episodi di violenza sono all’ordine del giorno: ieri una detenuta sieropositiva a Genova Marassi ha morsicato due guardie. Un altro tossicodipendente nel carcere di Cagliari si è tolto la vita. Mentre ha sospeso lo sciopero della fame Franco Corleone, garante dei detenuti a Firenze che si batte per una casa per soli transessuali. fa sapere Leo Benedici, segretario sindacato Osapp. «Andando a spulciare nei lavori parlamentari non si vede l’ombra di nuovi reclutamenti relativi alla Polizia penitenziaria».