Enrico Franceschini, La Repubblica 29/5/2010, 29 maggio 2010
FIDEL E LA BALLERINA UNA SPEDIZIONE DA CUBA PER IL GOLPE A PANAMA
Londra - Il rivoluzionario barbuto e la ballerina. Il comunista latinoamericano e la dama inglese. Fidel & Margot. Come ingredienti di un giallo-rosa, o forse di un´operetta, potrebbero andare. Se ci si aggiunge un tentato golpe, un centinaio di guerriglieri cubani nascosti in uno yacht di lusso, e il sole dei Tropici, ce ne sarebbe abbastanza per un Graham Greene in vena umoristica («Una pistola in vendita») o per un Evelyn Waugh in formato satirico («L´inviato speciale»). Ma questa storia non è un romanzo. Non è inventata. accaduta per davvero. A fine anni ”50, Margot Fonteyn, una delle più grandi interpreti di danza classica di tutti i tempi, fu coinvolta in un complotto per prendere il potere a Panama, con l´aiuto di Fidel Castro, che lei incontrò personalmente a Cuba per discutere i dettagli del piano.
Finì male. La ballerina venne arrestata dalle autorità panamensi e imprigionata in una tetra galera: vale a dire una suite presidenziale, dove un secondino la serviva in perfetto inglese e verificava che fiori freschi fossero posati tutti i giorni sul suo tavolo.
Dagli archivi di stato britannici di Kew Gardens escono, con mezzo secolo di ritardo, segreti più o meno mirabolanti. Più di rado esce una vicenda come questa: più divertente che drammatica, certo curiosa, se non stravagante. Margot Fonteyn, nome d´arte di Margaret Hookham, era la prima ballerina del Royal Ballet di Londra quando, nel 1955, sposò Roberto Arias, un diplomatico panamense, figlio di un ex-presidente della piccola repubblica centroamericana. Il matrimonio fu alquanto burrascoso. Un po´ per le infedeltà del marito. Un po´ per la sua attività politica contro il governo di Panama.
Nel gennaio del ”59, Arias e Margot si recano a Cuba, dove incontrano Castro. Fidel promette il suo sostegno, in uomini ed armi. In aprile, scatta l´operazione. Uno yacht parte da Panama City, ufficialmente per portare Arias e la moglie a fare una battuta di pesca. Invece va a raccogliere 125 "barbudos", i guerriglieri cubani inviati da Fidel.
Il golpe, tuttavia, non riesce nemmeno a cominciare. I congiurati vengono scoperti, Arias e i cubani scappano, Margot rientra a Panama City sperando di non destare sospetti. Ma i suoi movimenti forse erano seguiti. La ballerina viene arrestata. La notizia fa immediatamente il giro del mondo. Le autorità la fanno rinchiudere nell´appartamento del presidente, trattandola come una star, e ben presto la rimpatriano. Durante la prigionia, le viene permesso un colloquio con l´ambasciatore britannico, sir Ian Henderson, che intercede per lei. Margot gli racconta tutto. E l´ambasciatore invia rapporti al Foreign Office, nei cui archivi sono rimaste conservati fino ad ora come «top secret».
Molti anni dopo, Margot Fonteyn fece ritorno sul luogo del delitto. Nel ”65 un rivale politico sparò ad Arias, lasciandolo paralizzato. La ballerina continuò a danzare fino all´età di 60 anni per pagare le spese mediche. Si ritirò solo nel 1979. Quindi, per restare accanto al marito, che aveva ottenuto il permesso di tornare in patria, si trasferì anche lei a Panama, dove morì nel 1991.
Il suo momento di maggiore fulgore sul palcoscenico era venuto dopo l´avventuroso colpo di stato appoggiato da Castro. Nel 1961, il grande ballerino russo Rudolf Nureyev approfittò della sua prima tournée in Europa per chiedere asilo politico e abbandonò l´Unione Sovietica. Nel 1962, Nureyev e Margot apparvero insieme per la prima volta in «Giselle» a Londra. Nonostante la differenza di età (lui aveva vent´anni di più) diventarono una coppia inseparabile sulle scene, e grandi amici nella vita. Chissà se lei confidò mai a lui, fuggito dal comunismo sovietico, il suo complotto segreto con Fidel.