Michele Serra, la Repubblica 28/05/2010, 28 maggio 2010
CORSIVI
Quando si diceva – e lo si dice ormai da vent´anni – che un leader credibile e decente non può essere un allegro seduttore da crociera, non si era poi così faziosi e prevenuti. Si intendeva – semplicemente – che il ruolo, purtroppo o per fortuna, richiede una serietà, e perfino una severità, che non coincide con la visione disinvolta e puerile della vita che ha reso celebre e popolarissimo il nostro anziano premier, in contrasto, si sa, con la sinistra menagramo e depressa.
Tanto è vero che, nei panni improvvisati del padre austero e contrito che annuncia strette, rinunce e tempi grami, il povero Berlusconi è credibile tanto quanto Gino Bramieri se recitasse Amleto. Ma un padre della Patria, da che mondo è mondo, amministra miracoli quando ha il culo di poterlo fare, ma deve amministrare fatica e incertezza quando l´onda della storia diventa risacca. Uno non può ridere e promettere caviale e fica per tutti per vent´anni, e poi un bel giorno fare la faccia scura e dire che le cose vanno male. Non solo non gli si crede in quanto speaker della sfortuna, ma viene da rinfacciargli anche tutte le palle che ci ha raccontato a proposito della fortuna. La fortuna era soprattutto la sua, e il dio degli esagerati gliela preservi. Ma non venga – non lui! – a parlarci di cose serie, per carità, per cortesia.