Daniela Monti, Corriere della Sera 29/5/2010, 29 maggio 2010
PATRICK, IL VUITTON DEI BAULI: «IL VERO LUSSO RAZIONALITA’»
Tutti i bauli Louis Vuitton arrivano dal laboratorio artigiano a due piani di Asnières, pochi chilometri a Nord di Parigi, che si trova accanto all’antica casa della famiglia Vuitton, progettata dai fratelli Eiffel.
Monsieur Patrick Vuitton, quinta generazione da quel Louis, valigiaio, da cui a metà Ottocento partì tutto, si occupa di persona degli ordini speciali: parla con i clienti, ne interpreta le esigenze, schizza disegni e inventa nuovi bagagli. Finito il progetto, gli artigiani di Asnières si mettono all’opera. «Il lusso per me è l’utiizzo delle materie prime migliori - racconta - Qui non facciamo stravaganze. Se c’è una cosa su cui non ho mai ceduto è la razionalità dei bagagli. Se accetto un ordine speciale, questo deve poter volare da Parigi a Tokyo senza che nulla di ciò che contiene possa minimamente risentirne, senza che sulle camicie si formi neppure una piega. Razionalità ed efficienza sono le mie linee guida. Non tempesto una valigia di diamanti per dire che è lusso: costruisco, piuttosto, una custodia per un violino Stradivari così perfetta da non poter contenere nessun altro strumento al di fuori di quello per il quale è stata progettata».
Ogni anno l’atelier di Asnières evade 350 ordini speciali. I materiali usati nel corso del tempo non sono cambiati: legno, tela, pelle. Spesso sono i cienti stessi a proporre il materiale con cui fabbricare borse e bauli, «per esempio la pelle di un elefante da loro stessi cacciato in Africa. Noi la testiamo e, se non risponde ai nostri requisiti, diciamo no».
Le innovazioni riguardano soltatnto piccoli elementi delle parti interne del bagaglio. Borse e valigie vengono fatte per lo più a mano: «Puntare alla massima qualità- speiga monsieur Patrick - significa capire cosa è meglio fare con cosa: sulle cuciture lunghe, ripetitive, la mano dell’uomo è meno affidabile della macchina, ma ogni volta che c’è un lavoro di precisione, una rifinitura, lì è d’obbligo la manualità e la sensibilità per i materiali dell’artigiano».
Dal 1989 la Louis Vuitton fa capo a Lvmh, leader mondiale dei prodotti di lusso. La fonte d’ispirazione di monsieur Patrick, che da piccolo voleva fare il veterinario ma che, per volere della nonna, da 37 anni costruisce valigie, sono i giovani e la tecnologia: «Per un cliente cinese che aveva necessità di vedere la tv in qualunque parte del mondo e di bere ovunque un buon caffè ho creato un baule con pannelli solari che alimentano la tv e fanno funzionare la macchina del caffè, senza bisogno di altra energia». Unico rammarico: non riuscire a far viaggiare l’acqua: «Non c’è verso, anche quando ho realizzato il bagaglio doccia ho dovuto rassegnarmi: l’acqua non sono riuscito a metterla in un baule, neppure congelata».