Francesca Caferri, la Repubblica 29/05/2010; Marco Parenti, Avvenire 29/05/2010; Marta Allevato, Il Giornale 29/05/2010; Mario Platero, Il Sole 24 Ore 30/05/2010; Il Sole 24 Ore 01/06/2010;, 29 maggio 2010
ATTACCO TALEBANO A LAHORE
(riassunto) -
Venerdì 28 maggio due commandos terroristici appartenenti a un movimento talebano pakistano hanno assaltato due moschee a Lahore, capitale culturale e religiosa del Pakistan, uccidendo 80 persone e ferendone un centinaio.
Le vittime appartengono tutte alla setta islamica degli Ahmadi, una comunità perseguitata sia dai sunniti che dagli sciiti, perché considerata eretica. Per gli Ahmadi Maometto non sarebbe l’ultimo dei profeti, ma ne sarebbero seguiti altri, fra cui Gesù Cristo che avrebbe predicato a lungo fra il Medio Oriente e l’Asia. Gesù sarebbe morto in Kahsmir, dove gli Ahmadi oggi venerano la sua tomba. Dal 1974 la setta è stata riconosciuta come illegale in Pakistan.
L’attacco di venerdì scorso era stata annunciato, le minacce degli integralisti pachistani erano note alle autorità e da settimane guardie volontarie sorvegliavano gli ingressi dei luoghi di culto ahmadi. Nonostante questo i terroristi del gruppo Tehrik-i-Taliba hanno assaltato le due moschee di Lahore armati di bombe a mano, fucili e giubbotti esplosivi. Lo hanno fatto di venerdì perché è il giorno di preghiera e le moschee sono più affollate: dopo aver ucciso le guardie, hanno sparato sui fedeli. Nella mosche di Model Town la polizia è intervenuta presto e ha fermato gli assalitori (uno è morto e due sono stati arrestati), mentre a Garhi Shanu quattro terroristi hanno tenuto per due ore in ostaggio un migliaio di fedeli, finché non si sono fatti esplodere.
I terroristi del ramo punjabo Tehrik-i-Taliba (Movimento degli studenti) sono una delle più feroci organizzazioni estremiste locali, fa riferimento ai Talebani pakistani e ha base nella zona tribale al confine dell’Afghanistan. Da poco era morto uno dei leader del movimento, Maulana Fazullah, noto come ”Mullah radio” perché con i suoi messaggi via radio aveva terrorizzato la valle dello Swat.
Il Washington Post ha rivelato che il Pentagono ha un piano segreto per attaccare il Pakistan in caso di un nuovo attentato terroristico nel territorio americano. Secondo il giornale, la reazione Usa avverrà solo di fronte a «circostanze estreme» e si concentrerà nelle zone di montagna dove si rifugiano i talebani. Giovedì 27 John Brennan, il capo antiterrorismo alla Casa Bianca, ha mostrato una casistica completa dei legami delle tribù pakistane con il pericolo di attacchi: «Faisal Shahzad, il cittadino americano che ha organizzato l’attacco a Time Square, si era preparato in Pakistan; i cinque della Virginia che volevano fare attacchi multipli si erano preparati in Pakistan; David Headley è un pakistano americano che ha contribuito a pianificare l’attacco contro Mumbai; Jihad Jane, una donna della Pennsylvania che ha tramato per uccidere l’illustratore danese, aveva legami con predicatori pakistani; Nazbullah Zazi ha ricevuto le sue istruzioni su come costruire una bomba in Pakistan».
Lunedì 31/05, in piena notte, un commando di almeno quattro uomini armati ha fatto irruzione nel più grande ospedale di Lahore sparando all’impazzata e uccidento 12 persone. Nell’ospedale erano ricoverate decine di persone ferite il venerdì precedente nell’attacco talebano alle due moschee.