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 2010  giugno 02 Mercoledì calendario

TUTTO SUO PADRE – II

signor Yosef Ben Cochav (Giuseppe Figlio di una Stella) abita in quaranta metri quadri in un miserabile palazzo di una brutta strada della vecchia Tei Aviv, a due passi dai disperati extracomunitari» locali, a Lewinsky St. Tutta la via lo adora e tiene la sua foto nelle vetrine dei negozi, perché è il figlio del grande Albert Einstein (forse), ma soprattutto perché è un personaggio adorabile.

Come ha scoperto di essere il figlio di Albert Einstein?

«Sono nato in Ungheria nel 1924, poco dopo la scoperta del principio della relatività da parte di Einstein. Ho gli occhi azzurri di mia madre, ma, a parte quello, non assomiglio ne a lei ne a quello che dicevano fosse mio padre, suo marito. Ho ancora la foto della mia circoncisione: dicevano fossi nato di sette mesi, ma pesavo tré chili e mezzo... Sono sempre stato alla ricerca della mia identità. A scuola ero bravissimo in matematica, fisica e musica, veramente geniale, ma uno strazio nelle materie letterarie. Le ricordo qualcuno?».

Ma non basta per essere suo figlio...

« Un giorno, per caso, guardandomi allo specchio, mi sono accorto che ero identico. E stata una folgorazione. Così ho cominciato a tempestare mia cugina di domande finché lei è crollata e ha detto che mia madre nel 1923 era sparita per un certo periodo dicendo che cercava un padre geniale per un figlio geniale. E che, insomma, Einstein potrebbe effettivamente essere mio padre».

Ha provato a controllare il Dna? Il cervello di Einstein è stato conservato.

«In formalina, distruggendo ogni traccia di Dna. Quindi mi devo accontentare di altre prove, più empiriche: a parte la somiglianzà, parlo nove lingue, ungherese, tedesco, yiddish, francese, inglese, russo, arabo ed ebraico, oltre al latino. Per tutta la vita ho fatto l’inventore (come mi conferma un suo vicino di casa, ndr), e il mio passatempo è risolvere
problemi matematici complessi...».

Però mi sembra un po’ malmesso economicamente...

« per colpa delle donne, che mi piacciono tanto, anche adesso, a 86 anni. Alla mia seconda moglie ho lasciato tutto quello che avevo, compresa una bellissima villa. E adesso ho una ragazza di 34 anni. Se vedesse il conto del telefono che mi fa pagare... (il vicino conferma, ndr)».