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 2010  maggio 28 Venerdì calendario

SI TENGONO LE TASSE E NON FANNO SACRIFICI

Val d’Aosta
La Val d’Aosta ha 126.660 abitanti: poco più della metà del limite minimo sotto il quale dovrebbe scattare l’ultimo provvedimento di abolizione delle Province.
Va detto che la Val d’Aosta un risparmio essenziale l’ha fatto: dal momento che avrebbe avuto una Provincia sola, questa non esiste, e i suoi poteri e attribuzioni sono conglobati in quelli della Regione. Ma questa premura non le impedisce di essere la Regione più dispendiosa d’Italia: nel 2008 11.983 euro pro-capite, più del triplo della spesa pro-capite italiana (3820). Il reddito pro capite nel 2006 era il più alto d’Italia: 32.635 euro all’anno, il 30,36% in più rispetto alla media nazionale. La Val d’Aosta trattiene il 90% del gettito delle tasse riscosse sul proprio territorio, ma spende comunque il 36,13% in più, arrivando all 35,42% del Pil, contro una media italiana del 14,55.
Dove vanno questi soldi? Nel 2006 c’era un consigliere regionale ogni 3511 abitanti, contro una media italiana di 51,728. E i loro emolumenti rappresentavano una spesa mensile per residente pari a 30,24 euro, contro una media nazionale del 2,26. I 3063 dipendenti e 129 dirigenti della Regione nel 2006 rappresentavano un dipendente ogni 40,11 abitanti, contro una media italiana di 717,01. Anche il personale dei comuni valdaostani arriva a un dipendente ogni 76,45 abitanti, contro una media italiana di 136,50.
I sindaci valdaostani hanno uno stipendio fissato dai Comuni, ma con un tetto di 4915 euro al mese fino ai 10.000 abitanti, mentre nelle Regioni Ordinarie si sta a 1291 euro fino a 1000 abitanti, 1446 da 1001 a 3000, 2169 da 3001 a 5000, 2789 da 5001 a 10.000, e così via: solo oltre i 100.000 abitanti si arriva a 5010. Come hanno raccontato Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella ne La Casta, per non affaticarsi con un’ora di macchina fino a Torino Caselle la giunta valdaostana ha affidato alla società Air Valléeun volo andata e ritorno al giorno per Roma: otto posti riservati
per 5054 euro. Cioè, un terzo dei posti pagati al prezzo dei due terzi. Malgrado quel volo portasse in media 19 persone, dal gennaio 2007 è stato raddoppiato, al costo di 10.070 euro per ogni giorno di volo.
Trentino-Alto Adige
Al contrario della Val d’Aosta, il Trentino-Alto Adige non solo le Province le mantiene, ma le ha addirittura rinforzate, dal momento che quelle di Trento e Bolzano sono le uniche in Italia ad avere quella competenza legioslativa altrimenti riservata solo a Stato o Regioni. In compenso, qui è il Consiglio Regionale che invece è assorbito da quelli Provinciali, dal momento che consiste nella loro riunione congiunta. Identica alla Val d’Aosta è la quota di tasse riscosse che restano in loco: 90 per cento.
Seconda d’Italia è la spesa per abitante: di 10.524 euro. Terzo il reddito procapite, nel 2006 superiore del 24,14% alla media nazionale. Ma secondo anche l’eccesso di spesa rispetto alle entrate riscosse sul proprio territorio: il 18,12%. Seconda la percentuale di spesa sul Pil: il 32,19%. Terzo il rapporto di abitanti per consigliere: 13.923 Terza la spesa per residente per pagarli, con 10,17 euro al mese. Ma il numero di abitanti per dipendente regionale tornava al secondo posto con 61,11. Nel rapporto di abitanti per dipendente comunale il Trentino-Alto Adige è terzo con 109,32. Il raffronto tra gli emolumenti mensili dei sindaci di Trento e Bolzano permette inoltre di sfatare un altro possibile stereotipo: non sono gli italiani i più avidi, ma i tedeschi. Anzi, con 12.434 euro al mese il sindaco di Bolzano è il più ricco d’Italia, dal momento che a Trento si arriva al massimo a 8810 euro tra i 100.001 e i 250.000, e nelle regione ordinarie si danno 7798 euro solo a chi sta alla testa di città oltre il mezzo milione. Mentre Luis Durnwalder, dal 1989 presidene della Provincia di Bolzano e dal 2009
presidente di turno della Regione, è oggi il capo di esecutivo più ricco di tutto il mondo germanico: 25.600 euro di stipendio mensile, contro i 19.300 di Angela Merkel.
Friuli-Venezia Giulia
Quanto al Friuli Venezia Giulia, la quota di prelievo fiscale che resta nel territorio regionale è la minore di tutte le Regioni a Statuto Speciale: appena il 60%. Infatti la spesa pro capite di 4853 euro è la più bassa tra le stesse Regioni a Statuto Speciale, anche se sempre speriore alla media italiana. Se poi andiamo alla percentuale di questa spesa sul Pil, il 16,51%, vedremo che dal settimo posto scende addirittura all’undicesimo. Ma come rapporto abitanticonsiglieri, 20079, risale al sesto posto. E come spesa pro capite per stipendiarli, con 6,14 euro al mese, è addirittura quinto. Insomma, i politici regionali friulani e giuliani sono virtuosi in molte cose: ma non quando si tocca la loro tasca. Pure quinto è il Friuli-Venezia Giulia come numero di abitanti per dipendente regionale: 355,27. E quinto per dipendenti comunali: 111,68. Va detto però che i sindaci hanno stipendi più bassi che nelle Regioni Ordinarie, e che come rapporto cittadini per dipendenti provinciali il Friuli-Venezia Giulia è quintultimo, con 1220,58.
Sardegna
Alle quattro Province storiche di Cagliari, Nuoro, Sassari e Oristano ha aggiunto quelle di Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra e OlbiaTempio: tutte sotto i 154.000 abitanti, e quella di Ogliastra che con appena 58.389 è la meno popolata d’Italia. Ma i capoluoghi sono addirittura 12. La quota di prelievo fiscale che resta in Sardegna è il 70%. La spesa pro-capite è la terza: 5594. La percentuale di questa spesa sul Pil è la quarta: 27,42. E anche il rapporto abitanti per consigliere e la relativa spesa di mantenimento sono al quarto posto: 19.413, 7,07 euro al mese. Il numero di abitanti per dipendente regionale scende però al sesto: 398,18. Invece, il rapporto col personale dei comuni e perfino col personale delle Province è sotto la media nazionale: 144,51 contro 136,50; 1106,02 contro 1031,81.
Sicilia
Uno Statuto d’Autonomia risalente a prima della Costituzione dà all’Assemblea Regionale Siciliana il rango di Parlamento, ai suoi membri quello di deputati e al governatore il rango di Ministro. La Sicilia sostiene di essere anche l’unica Regione col diritto a far rimanere sul suo territorio il 100% del gettito fiscale, ma c’è uno storico contenzioso per quelli che sono definiti gli inadempimenti dello Stato italiano. Con 5361 euro pro-capite la spesa regionale è quinta, ma in percentuale sul Pil diventa terza (30,73%). Il rapporto abitanti per consigliere, con 55.701, è sotto la media nazionale di 51.728, anche se poi il costo di mantenimento risale al di sopra: 2,70 euro al mese, contro 2,26. Ma la Sicilia è poi terza nel numero di abitanti per dipendente regionale, con 348,25; quarta per i dipendenti comunali, con 109,60; ottava per dipendenti provinciali, con 851,84. Non troppo più cari i sindaci. In compenso, la Sicilia è famosa per una serie di spese eccentriche come i finanziamenti alle squadre in serie A.