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 2010  giugno 03 Giovedì calendario

HA RAGIONE BERLUSCONI AD ARRABBIARSI SULLA MANOVRA: GLI TOCCA FARE LA FACCIA FEROCE SUL FISCO MA NON SI TOCCANO IN PROFONDITA’ LE SPESE


Andiamo subito al sodo della faccenda. Lasciate perdere se davvero Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti hanno discusso, prima durante e dopo il Consiglio dei ministri che ha varato la manovra. Non inseguite le fantasiose ricostruzioni che sui siti dei giornali «mettizizzania» comparivano ancor prima che gli incontri si tenessero. Veniamo al punto: ha torto oppure ragione, Berlusconi, quando riconosce lo straordinario merito rigorista di Tremonti, ma ricorda che alla fine della fiera è lui come premier a mettere la propria faccia a fianco alle misure davanti agli occhi di tutti gli italiani? Comunque la pensiate, siate di centrodestra, di centrosinistra o schifati di tutto, la risposta a questa domanda è univoca. Ed è sì. Ha ragione, il premier, a ricordarlo. Perché, banalmente, è vero che alla fine le elezioni è lui a vincerle. Grazie a chi ha merito nell’orchestra del governo. Grazie all’alleanza leale della Lega. Grazie alle grandi capacità di Tremonti, che scontenterà molti coi suoi tagli ma alla fine incassa applausi internazionali, per come ha tenuto a freno la spesa. Però la faccia è quella del Cavaliere.
E allora diciamolo che in effetti non è proprio una boutade riconoscere che il giro di vite nella lotta all’evasione è in alcun punti tale da alimentare un rischio. E se non lo è di fatto, innanzitutto comunque lo appare: ed è quello che conta come primo impatto, ai fini politici e del consenso. Il rischio è di smentire alcuni passaggi qualificanti della campagna elettorale 2008, quando la parola d’ordine era «mai come Visco, nemico del popolo delle partite iva».
La stragrande maggioranza dell’elettorato che crede in Berlusconi da anni si fida di un impegno che è sempre stato difficile rispettare. L’impegno che la vera lotta all’evasione sarebbe venuta anche, se non soprattutto, invertendo il segno della politica tributaria, cioè abbattendo il prelievo fiscale su lavoro e impresa. Perché il mondo si divide in due. La sinistra che le tasse le alza sempre perché vuole più Stato, e con la scusa della lotta all’evasione vuole solo incassare e spendere ancora di più. E i liberali, che sanno da sempre che la vera crescita economica si fa con meno spesa pubblica e meno Stato sciupone e parassitario fra i piedi, e dunque gli evasori li si recupera solo dando una bella botta agli oltre 800 miliardi di spesa pubblica e abbattendo le imposte.
 di questa promessa che è garante di fronte all’elettorato la faccia di Berlusconi. E, personalmente, continua a sembrarmi una gran bella promessa, anche se purtroppo sempre più solo promessa, dopo 16 anni. Ci pensi la sinistra a promuovere le crociate etico-stataliste slegate da ogni impegno di abbattimento di spesa e tasse. L’eurocrisi è un tornado. Non è finito. E mi piace perché mette alle corde il bluff eurostatalista. Ma non mi pare proprio che in tutto questo abbia torto Berlusconi ad arrabbiarsi perché la sua faccia diventa feroce sul fisco mentre i meccanismi strutturali generatori di spesa ancora non si toccano in profondità, e le tasse non le si abbassa.