Mario Gerevini, Il Corriere della Sera 28/5/2010, 28 maggio 2010
I CONTI DEL «POVERO» TANZI
«Sconcertato ». La condanna in appello a Milano (10 anni di carcere e un «anticipo» di 100 milioni per i risparmiatori danneggiati dal crac) ha lasciato sconcertato Calisto Tanzi, secondo una sua dichiarazione riportata dagli avvocati.
Gli eventuali 10 anni di carcere (c’è la Cassazione ma anche il processo a Parma per bancarotta) sono un problema del fondatore e affondatore della Parmalat. I 100 milioni no: riguardano 32 mila risparmiatori rappresentati nel processo dall’avvocato Carlo Federico Grosso. Loro sono sconcertati da sette anni.
La prima volta quando insieme al resto del mondo scoprirono (dicembre 2003) che la Bonlat di Cayman, una società-discarica del gruppo Parmalat, si era inventata i 4 miliardi di liquidità dichiarati a bilancio. La seconda volta, dopo il crac da 14 miliardi, quando seppero che i bilanci erano falsi da almeno dieci anni. La terza quando ai primi di gennaio del 2004 filtrarono le parole dell’ex patron dal carcere di San Vittore: «Tutto il mio patrimonio per salvare l’azienda»; con replica del commissario Enrico Bondi: «Mi dica dove sono i soldi». La quarta quando poi i bond-people lessero sui giornali che la famiglia Tanzi aveva sottratto circa un miliardo dalle casse Parmalat per finanziare le attività di famiglia come Parmatour (turismo) e il calcio. La quinta pochi mesi fa quando dagli scantinati di amici e parenti dei Tanzi, dove pare fosse stata nascosta prima del crac, è saltata fuori una collezione di una sessantina di quadri dei più grandi artisti del XIX e XX secolo (Picasso, Van Gogh, Monet, Gauguin, Ligabue, Manet, Cézanne): decine di milioni di valore. La sesta quando a febbraio Tanzi ha consegnato un Kandinsky più altre 12 opere e una settimana dopo il genero si è presentato spontaneamente in Procura a Parma con sottobraccio un paio di Magritte e Matisse, un Toulouse-Lautrec, Rembrandt e altro ancora.
La prossima volta, però, i risparmiatori sanno già come va a finire: Tanzi risulterà nullatenente, la villa di Vigatto (Parma) dove vive non è sua, i quadri sono della moglie (ricca di famiglia, Chiesi Farmaceutici) e il misterioso viaggio in Ecuador prima dell’arresto (con commercialista e amici faccendieri al seguito) fu solo di relax.