FRANCESCO SEMPRINI, La Stampa 28/5/2010, pagina 37, 28 maggio 2010
MAXITRUFFA A HOLLYWOOD
Si è ispirato a Bernard Madoff per architettare la frode che gli avrebbe cambiato la vita, ma anche lui è finito nelle mani della Giustizia. Si tratta di Kenneth Ira Starr, il gestore dei Vip, il guru degli investimenti di Manhattan che con la sua Starr Investment maneggiava asset per 700 milioni di dollari.
Per lo più erano di celebrità, star e protagonisti del jet set internazionale che si affidavano a lui per veder moltiplicati i propri guadagni. Tra loro Uma Thurman, Martin Scorsese, la fotografa Anne Leibovitz e persino Wesley Snipes finito nei guai alcuni anni fa per aver evaso tasse su oltre 65 milioni di dollari. Non è chiaro chi dei suoi clienti vip sia stato frodato e per quanto denaro, ciò che è certo è che l’ordinanza di incriminazione del giudice elenca tra le vittime un gestore di hedge fund, un famoso personaggio dedito alla filantropia, un’attrice, un talent-scout, una ricca ereditiera e un gioielliere molto noto. E’ rubando a loro che Starr si è intascato oltre 30 milioni di dollari attuando lo schema Ponzi, il diabolico castello dei vasi comunicanti che ha permesso a Bernard Madoff di mettere in pratica la più grande truffa del secolo da 65 miliardi, e che gli è costata 150 anni di carcere.
E come il suo «mentore» anche il finanziere dell’Upper East Side di Manhattan rischia di finire in cella, anche se la condanna, sarebbe meno severa. Alla sbarra degli imputati comparirà anche il suo socio, Andrew Stein, un ex consigliere comunale della Grande Mela, e presidente circoscrizionale a Manhattan. La Sec (Consob americana) ha avviato anche un’azione civile contro lo stesso gestore e la moglie, Diane Passage che millantava di essere una produttrice di film e di dedicarsi a diverse attività filantropiche. Secondo i documenti nelle mani della Sec, Starr, 65 anni, avrebbe usato le procure ottenute dai suoi clienti per trasferire fondi sul proprio conto corrente. Con sette milioni di dollari, ad esempio, ha acquistato lo scorso aprile un lussuoso appartamento nell’Upper East Side di Manhattan con sei bagni, cinque stanze da letto, piscina interna in marmo e 150 metri quadri di giardino. «Siamo dovuti intervenire per fermare una frode pericolosa e prolungata», rende noto la Sec nella sua ordinanza. A far scattare l’operazione è stato in particolare una manovra bancaria condotta lo scorso 13 aprile, con cui Starr ha trasferito un milione di dollari dal cliente identificato come Investor n. 1. Quando poi questo si è accorto dell’accaduto ed è andato a protestare, il gestore lo ha ripagato con i soldi presi dal conto di un «Investor n. 2».
Oltre allo schema Ponzi, Starr era coinvolto in un presunto intrigo finanziario con sponde in Venezuela come conferma un’intercettazione telefonica secondo cui il gestore avrebbe fornito informazioni importanti a una cliente alla quale era stato promesso un ritorno multimilionario. In realtà l’assegno dei proventi sugli investimenti fatti in Venezuela dalla cliente, in base alle indicazioni di Starr, non si è mai visto e la donna è stata costretta a rivolgersi alle autorità giudiziarie.