CRISTIANO CHIAVEGATO, La Stampa 27/5/2010, pagin 51, 27 maggio 2010
A 15 ANNI IN FERRARI
Baby piloti, è il loro momento. Dopo aver fatto crescere Lewis Hamilton, la McLaren ha già ingaggiato l’olandese Nyck de Vries, 14 anni. Cambiano i tempi e il mondo: il fuoriclasse Juan Manuel Fangio aveva debuttato nel Mondiale quando ne aveva compiuti 39. Luigi Fagioli aveva vinto la sua ultima gara, nel 1951, ultracinquantenne. Ora il più giovane vincente di sempre è Sebastian Vettel che si impose nel 2008 a Monza quando aveva 21 anni e 73 giorni. Prima di mandare alla ribalta il tedesco, la Red Bull aveva messo sotto contratto ben 116 piloti. La via da seguire è quella delle scuole, ad altissimo livello e in tenera età. Come la Driver’s Academy Ferrari, che cura preparazione fisica, mentale e ovviamente tecnica dei piloti sinora prescelti.
Fra questi c’è Raffaele Marciello. Il volto è quello di un ragazzino perbene, serio e un po’ timido. Ma quando va in pista, è una furia, persino cattivo, un incubo per i rivali. Ha solo 15 anni ed è il più giovane pilota della storia ad aver siglato un contratto, a lungo termine, con il Cavallino.
Raffaele, detto «Lello», è nato a Zurigo e vive a Caslano, borgata nei pressi di Lugano. Il padre, Claudio, è dirigente in un ditta di trasporti, la mamma Licia fa la casalinga e si occupa di Siria, la secondogenita dodicenne. La famiglia è emigrata dalla Campania. E lui, ci tiene molto a quest’origine, tanto è vero che sottolinea: «Ho il passaporto e licenza italiani».
Papà aveva una gran passione per lo sport automobilistico ed è questo il motivo per cui a quattro anni e mezzo Lello ha guidato un kart: «Mi è piaciuto subito. stato un colpo di fulmine, da allora ho sognato di correre. A otto anni ho disputato la mia prima gara. Nel 2003 e nel 2005 ho vinto due campionati svizzeri di kart. Poi ho ottenuto risultati brillanti in prove internazionali, anche nella Coppa del Mondo».
Una carriera rapidissima quella di Marciello, chiamato per una serie di test in diverse categorie. «Ho provato la Formula Bmw - racconta il ragazzo -, poi la Formula Renault. Avevo anche un invito in F3. Ma alla fine ho preferito il campionato di Formula Abarth, che mi sembra più adatto. Dopo alcune giornate di prove ho iniziato la stagione gareggiando nel circuito di Misano con la Tatuus del team JD Motorsport».
Due corse e campo sbaragliato: vittoria nella prima partendo dalla seconda posizione e terzo, sul podio, nella seconda, affrontata dal settimo posto sullo schieramento di partenza. Nella stagione Marciello sarà impegnato in altri sei doppi round di gare. Il prossimo a Magione il 6 giugno, quindi Imola, Varano, Vallelunga, Mugello e Monza, con una partecipazione anche nel famoso circuito di Spa.
«La Formula Abarth - spiega il giovane pilota - mi ha attirato perché non è troppo impegnativa sotto l’aspetto economico e mi pare decisamente più potente di altre categorie simili. Il turbo del motore Fiat si sente. Ti aiuta a uscire più forte dalle curve. La monoposto tiene bene ma proprio per questo dopo qualche giro ti può anche mettere in difficoltà per l’usura delle gomme. Diventa dura dominare la macchina, ma così è decisamente più affascinante e divertente».
L’accordo con la Ferrari ha consentito a Lello non soltanto di affiancare piloti più esperti, ma anche si seguire un programma intensivo. «Sono nella situazione ideale - conclude Marciello -. Ho potuto conoscere il mio idolo Robert Kubica, ma anche Alonso e sono diventato amico di Alguersuari e Buemi. Ho provato il simulatore del Cavallino a Maranello. Molto interessante, ma onestamente preferisco i brividi e le sensazioni della pista. Le mie caratteristiche? Imparo in fretta i circuiti, credo di andare subito forte, sono combattivo come lo ero con i kart». Obiettivo finale? La Formula 1, ovviamente.