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 2010  maggio 27 Giovedì calendario

All´improvviso in un parco può anche spuntare una casa. Meglio, si può prendere un rudere fino a poco tempo fa sequestrato e trasformarlo in una villa immersa nel verde

All´improvviso in un parco può anche spuntare una casa. Meglio, si può prendere un rudere fino a poco tempo fa sequestrato e trasformarlo in una villa immersa nel verde. E può anche succedere, come conseguenza, che per i lavori e, poi, per l´accesso all´immobile si costruisca una strada senza autorizzazione. Succede al parco Rabin, area verde nel cuore dei Parioli, estrema appendice di Villa Ada a pochi passi dalla Luiss e dal comando generale dell´Arma di carabinieri. Un giardino in cui, a tutte le ore del giorno, i residenti della zona si concedono un po´ di relax, a volta in compagnia dei loro bambini. Ed è proprio al confine con l´area gioco per i più piccoli che, da qualche tempo, è spuntata una villa. Nel bel mezzo del parco. I lavori sono ancora in corso e non si sa quale sia la destinazione d´uso finale. Una cosa è certa, come spiega il cartello: la proprietà. Che è di Luisa Todini, imprenditrice romana, che, fino a qualche giorno fa era addirittura in lizza per la successione di Scajola al Ministero per le attività produttive. Un terreno comunale, ovviamente, che, però, è stato venduto dal Comune alla Salini che, poi, ha venduto alla costruttrice. E la domanda è lecita: può l´amministrazione decidere di dissequestrare un immobile nel bel mezzo di un´area verde e venderlo ad un privato? A quanto pare sì. E non è l´unica concessione che si fa da queste parti. Oltre alla villa, da qualche tempo si è creata anche una strada per facilitare l´accesso agli autocarri dell´impresa. Un passaggio che unisce via Panama a via del Canneto e, quindi, a viale Romania. Che la "scorciatoia" sia pericolosa per via dei ciottoli enormi, è solo un dettaglio. Quello che importa è che, per costruire questo accesso ad hoc, sono stati divelti i paletti che delimitano la pista ciclabile e i paletti delle indicazioni stradali. E ancora: a questo varco è già stato attribuito un numero civico, 29A, scritto con il pennello, ed è lì che il percorso per le due ruote e il marciapiedi si interrompono senza alcuna segnalazione. Non un avviso, né un passo carrabile. Ma solo camion parcheggiati sull´erba verde del parco. Insomma, i misteri sembrano essere parecchi. La certezza è una sola: questa storia della casa della Todini non piace ai frequentatori del parco. L´area accanto al cantiere è stata recintata e, sul nastro arancione, è comparso un cartello: "Divieto di accesso e sosta". Firmato: Associazione amici del Parco Rabin. Un avviso in attesa che le autorità intervengano per la salvaguardia del verde.