Elena Dusi, La Repubblica 26/5/2010, 26 maggio 2010
ECCO TUTTA LA VERIT SULLE NOSTRE BUGIE
Roma - Ammesso che abbiano detto la verità, le donne sono molto più sincere degli uomini. Un sondaggio commissionato dallo Science Museum di Londra getta luce nel mondo opaco delle bugie. E scopre, contro tutti i luoghi comuni, che del sesso femminile ci si può fidare più di quello maschile.
Dalla ricerca, condotta su un campione di 3mila persone, è emerso che gli uomini dicono in media 3 bugie quotidiane, pari a 1.092 all´anno. Le donne invece si fermano a 728. Mentono cioè solo un paio di volte al giorno. E dopo averlo fatto sono afflitte dal senso di colpa nell´82 per cento dei casi. La coscienza rimorde invece agli uomini solo 7 volte su 10.
Bersaglio favorito delle menzogne sono le mamme. Un uomo su 4 e una donna su 5 ammettono di nascondere regolarmente la verità alla madre. E il dato combacia con la top ten delle bugie più ricorrenti: al primo posto per le donne e al secondo per gli uomini c´è: "Non è niente, sto bene", una frase detta per rassicurare più che per ingannare.
Di fronte al tema scottante delle bugie dette al partner, gli intervistati si dichiarano candidi in 9 casi su 10, senza differenze fra uomini e donne. Queste ultime saranno forse più sincere, se si crede al dato sulle menzogne quotidiane. Ma la loro affidabilità viene irrimediabilmente minata dall´ultima domanda del sondaggio, su quale dei due sessi sia più abile a dissimulare la verità. Qui le donne vincono a man bassa. Quand´anche fossero davvero inferiori come numero, le bugie femminili sono però molto più insidiose perché meglio mascherate fra le pieghe delle verità.
Invece di demonizzare le menzogne, spiega contemporaneamente un´altra ricerca canadese, bisognerebbe cogliere la complessità delle strategie messe in atto dal cervello per elaborarle. La ricerca condotta dallo psicologo Kang Lee che dirige l´Institute of Child Study dell´università di Toronto si riferisce ai bambini piccoli. Già a due anni, ha scoperto Lee, un bambino su 5 è in grado di mentire. «E imparare a dire le bugie è una tappa importante nel processo di sviluppo cognitivo» sostiene lo psicologo. Il cervello deve infatti compiere due operazioni contemporanee: prima mettere da parte la verità, poi sostituirla con una rappresentazione alternativa e coerente, dopo aver manipolato i dati dell´ambiente circostante. «I bambini che imparano prima a dire le bugie - conclude il ricercatore - avranno probabilmente più successo nella vita».
Al test di Toronto sono stati sottoposti 1.200 bambini e ragazzi da 2 a 17 anni. Ai più piccoli veniva chiesto di uscire da una stanza senza voltarsi a guardare un giocattolo (praticamente nessuno ci riusciva, incluso il figlio di 3 anni di Lee). Ai più grandi di rispondere a un quiz senza guardare le risposte stampate dietro al foglio. Quando gli chiedeva conto del comportamento, Lee poteva confrontare le risposte con il video girato di nascosto. Se a 2 anni la percentuale di bambini capaci di mentire era del 20%, a 3 anni di questa facoltà si erano impadroniti già 5 bambini su 10 e a 4 anni la percentuale raggiungeva il 90%. Il picco di menzogne si raggiungeva tra i 7 e i 12 anni per poi tornare al 70% a 16 anni.