Francesco De Dominicis, Libero 27/5/2010, 27 maggio 2010
L’EUROPA APPLAUDE LA DIETA DI GIULIO
Non c’erano alternative. La strada era obbligata. La cura da cavallo varata dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, in parte era vincolata ad alcune richieste precise arrivate da Bruxelles nei giorni scorsi. Così ieri, a meno di ventiquattr’ore dal via libera del governo, l’Italia ha incassato proprio dalla Ue una prima approvazione della manovra economica da 24 miliardi di euro varata dal governo per il biennio 2011-2012. E pure da due delle più importanti agenzie di rating, Standard & Poor’s e Fitch, sono giunti segnali di apprezzamento. Cui in serata si è aggiunto quello del Fondo monetario internazionale.
E se i giudizi positivi di Ue e Fmi erano sostanzialmente prevedibili, non si può dire la stessa cosa per il mercato. Tremonti, in qualche modo, era atteso al varco dagli operatori finanziari. Dove è stato promosso a pieni voti. Basta pensare all’asta dei bot di ieri. Le richieste di titoli del Tesoro sono arrivate a oltre 14 miliardi di euro, rispetto agli 8,5 offerti. Segnali di fiducia incoraggianti, insomma, sul nostro Paese. Che allontanano lo spauracchio della Grecia (e della Spagna). Buona pure la reazione della Borsa italiana che ha chiuso con un rialzo superiore al 2%.
L’ok europeo, insomma, non ha sorpreso più di tanto gli addetti ai lavori. «Era scontato» si dice a via Venti Settembre dove si sottolinea che parte delle misure sono sostanzialmente state suggerite in sede Ue. In ogni caso, una valutazione più ponderata arriverà solo nelle prossime settimane. I risultati dell’esame si conosceranno il 7 giugno, quando a Lussemburgo l’Ecofin farà il punto sulle azioni di consolidamento intraprese dai partner Ue. Dal presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, sono arrivate parole di stimolo. Gli sforzi dell’Italia «vanno nella buona direzione» ha osservato, precisando di non conoscerne
ancora in dettaglio quali misure sono state effettivamente licenziate. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ha poi aggiunto, «mi ha comunque informato delle sue intenzioni nel corso dell’incontro avuto a Roma venerdì scorso. E noi salutiamo con favore ha aggiunto Barroso gli sforzi che tutti stanno facendo per risanare i conti pubblici».
L’Fmi è ottimista. Prevede che il pil italiano si espanderà nel 2010 dello 0,8%, a fronte di un deficit al 5,2% e un debito pubblico al 118,6%. Il Fondo ha apprezzato, in particolare, «l’impegno a ridurre il deficit sotto il 3% nel 2012». Il A parlare di conti più sostenibili dopo il varo della manovra è stata Standard & Poor’s: «Le misure prese mettono le finanze pubbliche italiane su un binario più sostenibile». Per l’economista francese Jean-Paul Fitoussi, il governo italiano non aveva altra scelta se non quella di varare la manovra correttiva: «So che non avrebbe voluto farla perché ha già adottato misure contro la crisi».