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 2010  maggio 27 Giovedì calendario

CONTI IN SVIZZERA, IN LOMBARDIA DUE CORRENTISTI SU TRE

Soprattutto imprenditori. E soprattutto lombardi. La lista Falciani è passata al primo vaglio della Guardia di Finanza in queste ore impegnata al massimo nella caccia agli evasori: un blitz è stato compiuto ieri in 78 filiali e due fiduciarie per controllare la movimentazione bancaria diretta e proveniente da San Marino.
Le regioni
Prima la lista Falciani. Si scopre che la maggior parte dei clienti italiani della filiale di Ginevra della banca inglese Hsbc sfuggiti al fisco viene dalla Lombardia: più di 6 su 10 (il 63%). A seguire ci sono i clienti del Lazio (11%), poi quelli del Piemonte (7%), dell’Emilia Romagna (4,5%), del Veneto (4%), della Toscana (3,5%), di Campania e Marche (3%), del Trentino Alto Adige (2,5%), di Friuli Venezia Giulia e Liguria (1,5%), e della Puglia (0,5%). Il «tesoretto » complessivamente ammonta a 6,9 miliardi di dollari.
Ma non sono solo uomini d’affari quelli enumerati nei documenti giunti alla Guardia di Finanza dai colleghi francesi, che si avvalgono dei dati sottratti all’archivio segreto del principale colosso bancario mondiale da Hervé Falciani, il capo dell’informatica della filiale elvetica.
Le casalinghe
C’è un po’ di tutto. Se il 51% sono imprenditori, la seconda categoria più presente sono casalinghe (il 15%), che ora saranno valutate ad una ad una, come gli altri correntisti, per capire se si tratta di semplici prestanome. A seguire ci sono professionisti (il 14%) come avvocati, notai o medici, per lo più dentisti, ma anche qualche giornalista; dirigenti d’azienda (l’11%) e persino pensionati (il 4,5%) e studenti (il 2%). Nella lista ci sarebbero anche stilisti e attori.
In totale sono 6.936 le posizioni finanziarie relative ai due anni tra il 2005 e il 2007, per un totale di 5.728 contribuenti. Tra queste solo 133 persone giuridiche (società, associazioni o altro). Ora occorrerà capire chi di questi aveva dichiarato di avere soldi all’estero, chi ha evaso il fisco e chi magari aveva attività di riciclaggio o altro. Per questo, una volta compiute le prime verifiche, i dati saranno inviati alle varie procure o all’agenzia delle Entrate. Nella speranza di poter recuperare quel denaro. La procura di Torino sarà coinvolta al più presto, dal momento che sta già indagando sulla vicenda e ha chiesto la lista Falciani per rogatoria dai colleghi francesi.
Ma la caccia continua. E va a colpire anche il piccolo paradiso nostrano del Titano. scattata ieri un’operazione in collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle entrate per verificare la correttezza dei dati forniti rispetto alle movimentazioni con San Marino. Si tenta di capire se intermediari italiani siano serviti a contribuenti italiani per movimentazioni illecite. Come le frodi carosello che hanno riempito le cronache negli ultimi tempi.
L’operazione San Marino
Spiega il generale Screpanti, responsabile del blitz: « stata un’operazione molto ampia mirata a verificare che le comunicazioni fornite dalle banche all’Archivio dei Rapporti Finanziari fossero veritiere. O se mancasse qualche informazione sull’accensione di conti o altro». L’Archivio dei Rapporti finanziari contiene una mole enorme di dati: circa 950 milioni di rapporti. la memoria storica di tutta la movimentazione. E non può essere «tradito» con comunicazioni infedeli.
Passate al setaccio dalla Guardia di Finanza le comunicazioni di sedici banche per un totale di 78 filiali e due fiduciarie dislocate in sei regioni: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Lazio.
Una volta verificate le singole movimentazioni, scatterà la caccia al denaro portato illecitamente all’estero. In tempi di stretta fiscale si cerca di dare il massimo impulso al recupero di capitali. Anche se i meccanismi finanziari che hanno smaterializzato i passaggi di denaro aiutano enormemente chi vuole nascondere il denaro.
Dalle prime indiscrezioni, intanto, risulta che nella lista Falciani sono stati individuati anche evasori totali, completamente sconosciuti all’Agenzia delle Entrate.