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 2010  maggio 26 Mercoledì calendario

LA REGINA: EMERGENZA DEFICIT STOP ALLE AUTO BLU AI MINISTRI

Londra - Dopo 56 governi Sua Maestà è ormai abituata al complicatissimo cerimoniale di apertura del Parlamento, che inizia a Buckingham Palace e termina sul trono alla Camera dei Comuni. Ieri, tuttavia, c’è stata una novità anche per Elisabetta II, che per la prima volta ha inaugurato un governo di coalizione, tra Conservatori e Liberal Democratici. La sovrana ha pronunciato il suo discorso, abbigliata con corona e strascico, presentando le nuove leggi del «mio governo», come lo ha ripetutamente definito. Austerità è la parola d’ordine. Anche la Gran Bretagna non si è ancora lasciata alle spalle la crisi economica e come ha detto Elisabetta «le priorità sono quelle di ridurre il deficit e ripristinare la crescita economica». Per farlo servono riforme in tutti i settori e soprattutto tagli per 6 miliardi di sterline. Uno dei primi provvedimenti presi è l’eliminazione delle auto blu per ministri e sottosegretari, che d’ora in poi si accontenteranno di bus e metropolitana, risparmiando così 2,8 milioni di sterline all’anno.
Sul fronte delle riforme il welfare verrà ritoccato pesantemente e il sistema dei benefit statali sarà semplificato. Sono stati eliminati i progetti, voluti dal Labour, delle carte d’identità e dei passaporti biometrici. E per accentuare maggiormente la libertà dei cittadini l’uso delle telecamere a circuito chiuso nei luoghi pubblici sarà ridotto e i prelievi di Dna a chiunque venga fermato dalle forze dell’ordine (anche se innocente) verranno ristretti.
Punto chiave del manifesto governativo è il sistema scolastico. Sarà più facile per genitori e privati organizzare scuole indipendenti, al di fuori del controllo dello Stato. E per i bambini più poveri ci saranno maggiori contributi in denaro. La regina ha parlato anche dell’Europa, terreno di maggiore scontro tra Tory e Lib Dem. Come già aveva annunciato il premier David Cameron qualsiasi passaggio di poteri da Londra a Bruxelles sarà sottoposto a referendum. Un altro referendum (ma la data non è ancora stata stabilita) si terrà per cambiare il sistema elettorale e correggerlo in senso proporzionale. Un cavallo di battaglia del vice premier Nick Clegg. La regina ha poi confermato la volontà del governo di avere un parlamento con un termine fisso di cinque anni (finora il premier poteva convocare le elezioni quando voleva). Anche la riforma della finanza è uno degli argomenti centrali della futura politica britannica. Tasse per le banche e una maggiore regolamentazione del sistema entreranno in vigore quanto prima.
Un discorso breve (circa 15 minuti) che ha condensato ben 22 leggi. Poi la regina (che dopo lo scandalo mazzette e il desiderio di Sarah Ferguson di emigrare in Usa, forse ha ben altro cui pensare), si è avviata di nuovo a Palazzo. Ai Comuni, invece, si è inaugurato il primo question time. Il Labour si è trovato per la prima volta in 13 anni all’opposizione e ha criticato i provvedimenti del governo, che «metteranno in pericolo la ripresa economica». Cameron, al suo primo vero discorso da premier, ha colto la palla al balzo per definire «un disastro spaventoso» la situazione del Paese, ereditata dai laburisti. «Mi aspettavo delle scuse da voi», ha esordito Cameron, rivolgendosi alla vice leader Harriet Harman e citando più volte il disgraziato biglietto lasciato da Liam Byrne, l’ex segretario del Tesoro, ai suoi successori: «Mi dispiace dirvi che non ci sono più soldi».