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 2010  maggio 27 Giovedì calendario

Leveille Daniel

• Sainte Rosalie (Canada) 24 novembre 1952. Coreografo • «[...] coreografo di punta della danza in questo momento più seguita del pianeta, quella del Quebec [...]N on è per stravaganza, esotismo, eclettismo che [...] spoglia i suoi danzatori: “La nudità per me significa sentire l’essere umano nel suo essere animale [...] Quando nel 2001 creai il primo pezzo del trittico, Amour, acide et noix, mi venne l’idea di chiedere ai danzatori di ballare nudi solo per me. Volevo capire intanto l’impatto della nudità tra i danzatori: lo stesso vocabolario di movimenti, per esempio, diventava una cosa differente, perché i danzatori apparivano più fragili. Ci vuole molta umiltà. Non tutti gli artisti si metterebbero in mostra sapendo di non essere perfetti, perché quando sei nudo c’è sempre qualcosa di te che non va. Ma per questo è una grande lezione per un interprete”. Lì per lì comunque Léveillé pensò che fosse troppo farlo in pubblico. “Però feci un esperimento con sole due sezioni. Alla fine la gente non faceva che parlarmi di quelle”. Anche perché i loro movimenti minimalisti, quasi strutture di azioni ripetute (“un po’ come Racine, come Marguerite Duras nell’Amante”), il vagare solitario di quei corpi o i loro aspri dialoghi che per Léveillé “sono una piacevole chance per vedere la complessità dell’essere umano”, ci aprono emozioni. “Tu mostri gli organi sessuali, la pelle ma fai anche una cosa più interessante, spingi lo spettatore a vedere oltre, in profondità, a vedere quello che normalmente non si vede”. A mettere a nudo chi guarda» (Anna Bandettini, “la Repubblica” 27/5/2010).