www.oggi.it, 26 maggio 2010, 26 maggio 2010
CASE - Abbiamo scritto a tutti i 945 parlamentari, chiedendo se a Roma hanno case di proprietà o se vi risiedono in affitto
CASE - Abbiamo scritto a tutti i 945 parlamentari, chiedendo se a Roma hanno case di proprietà o se vi risiedono in affitto. Ecco che cosa ci hanno risposto. Questo il testo della mail che abbiamo inviato: Gentile parlamentare, il settimanale Oggi ha chiesto a tutti i ministri quanto pagano per la loro casa a Roma (se in affitto), o quanto e quando l’hanno pagata (se di proprietà). Visto il grande interesse suscitato presso i nostri lettori, estendiamo ora il sondaggio a tutti i parlamentari. Le chiediamo quindi di rispondere allo stesso quesito, aggiungendo qualsiasi dettaglio ritenga utile (eventuale mutuo, rata mensile, metri quadri, zona di Roma, ecc.) o altri commenti. Attenzione: non le chiediamo l’indirizzo, per ovvie ragioni di privacy. E nel caso lei sia ospite a Roma di parenti o amici, o risieda in albergo, la preghiamo di rispondere egualmente. La ringrazio in anticipo, Mauro Suttora Questi i senatori che ci hanno risposto, in ordine alfabetico. Felice Belisario (capogruppo Idv): «Affitto 75 mq nel quartiere San Lorenzo per 1.200 euro mensili». Raffaele Calabrò (Pdl): «Vivo a Roma in un appartamento di 60 mq nei pressi di piazza Pasquino. Il fitto è di 1.300 euro al mese». Maurizio Castro (Pdl, da Treviso): «Non possiedo immobili a Roma, ma solo l’appartamento in cui risiedo a Vittorio Veneto in comproprietà con mia moglie. Per svolgere la mia attività parlamentare, utilizzo regolarmente un albergo di 3a cat. ubicato a pochi passi dal Senato». Barbara Contini (Pdl, Roma): «Nel novembre 2009 ho comprato 75 mq in zona Pinciano accendendo un mutuo 15ennale con rata mensile di 2700 euro». Cristiano de Eccher (Pdl, da Trento): «Pago, con contratto depositato e bonifico bancario, 1.100 euro di affitto più circa 100 euro di spese per un monolocale in piazza Rondanini, vicino al Senato». Fabrizio Di Stefano (Pdl, da Chieti): «Alloggio prezzo l’hotel Imperiale in via Veneto». Cecilia Donaggio (Pd, da Venezia): «Divido un’appartamento con una mia amica che vi abita in affitto da circa 40 anni in zona Prati, e la mia parte è di 1200-1400 euro». Maurizio Fistarol (Pd, da Belluno): «Affitto nel centro storico a 1.500 euro mensili». Andrea Fluttero (Pdl, da Torino): «Quando sono a Roma utilizzo un piccolo alloggio ammobiliato che affitto in via dei Coronari fin dal 2006, anno nel quale dopo l’esperienza di Sindaco sono stato eletto in Senato. La localizzazione è molto funzionale al fine di poter ottimizzare al massimo i tempi della giornata.La vicinanza al Senato mi consente di recarmi a Palazzo Madama in bicicletta così che durante la giornata posso rapidamente spostarmi per appuntamenti o convegni nell’area tra corso Vittorio e via del Corso utilizzando anche brevi spazi di tempo che si creano durante i lavori. Ho attrezzato l’alloggio con un angolo ufficio, così posso lavorare in modo flessibile anche alle ore più improbabili. Come adesso che le scrivo. L’affitto è di 1.600 euro al mese con contratto regolarmente registrato. Ho preferito la soluzione alloggio rispetto all’albergo perchè ritengo che l’organizzazione e la stabile disponibilità del necessario, banalmente vestiti, medicine, spazi per archiviare documentazione ecc. siano elementi indispensabile per lavorare meglio riducendo al minimo i disagi causati dal continuo peregrinare negli alberghi». Cinzia Fontana (Pd, da Cremona): «Affitto 50 mq con contratto regolare a Trastevere e pago 1.250 euro». Guido Galperti (Pd, da Brescia): «Abito in un residence vicino al Senato, 1100 euro mensili». Maurizio Gasparri (presidente dei senatori Pdl): «Come tutti i parlamentari, deposito la mia dichiarazione dei redditi presso il Parlamento e quindi è facilmente riscontrabile, non solo il mio reddito, ma qualsiasi notizia relativa alla mia persona. Voglio comunque rispondere, a puro titolo di cortesia, alla Sua richiesta: non posseggo alcuna abitazione a Roma, dove vivo in una casa in affitto pagando circa 2000 euro al mese alla proprietaria. Non ho mai avuto a disposizione case di enti di qualsiasi tipo e certamente sono consapevole di guadagnare meno degli editori e dei direttori del suo gruppo e del suo giornale». Elio Lannutti (Idv): «Vivo a casa di mia moglie nel quartiere Cinecittà, acquistata nel 1982 dal padre con il 50 per cento di mutuo Italfondiario al tasso del 16 per cento e pagata 76 milioni di lire». Vanni Lenna (Pdl, da Udine): «A Roma risiedo in albergo spendendo 1500 euro al mese». Fabrizio Morri (Pd, da Urbino): «Affitto un bilocale di 40 mq a Monteverde nuovo per 1100 euro». Marco Perduca (Pd-radicali, da Firenze): «I Radicali fin dall’inizio della legislatura hanno reso noto sul sito www.radicali.it quanto al centro del sondaggio, eccomi a rispondere a quanto richiesto: Sono intestatario di un appartamento di 100mt2 ca. a Firenze dove non vivo dal 1995. Abito a roma in 30mq2 scarsi in un terzo piano a trastevere per 1250 al mese. Ho la patente ma non ho mai posseduto auto (in passato solo vespe). Sono vegetariano e non uso l riscaldamento ne’ l”acqua calda (neanche in inverno)». Salvatore Piscitelli (Pdl, da Macerata): «Non ho appartamenti a Roma. Ho risieduto in diversi hotel. Dallo scorso mese di aprile alloggio presso un affittacamere in zona Pontelungo». Donatella Poretti (Pd-radicali, da Firenze): «Affitto un bilocale da un privato per 1.200 euro in zona Campo de’ Fiori. Tutte le informazioni sui parlamentari radicali si trovano nel sito dell’Anagrafe pubblica degli eletti: http://www.radicali.it/ape/eletti/parlamento». Francesco Rutelli (gruppo misto): «Vivo nell’unica casa che possiedo. di mia proprietà, ereditata da mio padre, architetto, che l’ha progettata e realizzata negli anni ”60». Luciana Sbarbati (Udc): «Ho un mini appartamento in affitto (zona centro) per cui pago un canone mensile di 1.500 euro più le spese con regolare contratto». Giancarlo Serafini (Pdl), da Milano: «Affitto 47 mq per 1.800 euro al mese». Salvatore Tomaselli (Pd, da Brindisi): «Affitto con contratto registrato a 1490 euro/mese, al netto di spese utenze e condominiali». Roberto Zaccaria (Pd, già presidente Rai): «Vivo a Roma, dove ho recentemente trasferito la mia residenza. La casa è di proprietà della mia compagna [l’attrice Monica Guerritore, ndr] ed è stata acquistata nel febbraio 2009. Su questa casa, che si trova in zona Roma Nord, detengo l’usufrutto, avendo concorso all’acquisto con un mutuo ventennale di quattrocentomila euro». Questi i deputati che ci hanno risposto, in ordine alfabetico, dalla A alla F. Anna Maria Bernini (Pdl, da Bologna): «Affitto 90 mq con regolare contratto nei pressi di Montecitorio, a 3.000 euro comprese le spese». Sandro Biasotti (Pdl, già governatore della Liguria): «Risiedo in affitto per 1.700 euro mensili più spese in un appartamento di 42 mq in centro». Luigi Bobba (Pd): «Abito insieme con un amico in un appartamento di tre piccoli locali più cucinino. paghiamo a testa 300 euro dunque insieme sono 600. Cordiali saluti». Michele Bordo (Pd, da Foggia): «Sono in albergo e pago 130 euro a notte». Sandro Brandolini (Pd, da Forlì): «Non dispongo a Roma di case, né di appartamenti in affitto, né tantomeno in proprietà. Nei giorni di permanenza a Roma sono ospitato da un amico romagnolo, il quale è proprietario di un appartamento che utilizza solo quando è a Roma essendo residente in Romagna. Quindi, dispongo in comodato dell’appartamento pagando le utenze e le spese condominiali». Luisa Capitanio Santolini (Udc): «Non pago nessuna casa perché vivo a Roma da 40 anni, nello stesso appartamento che allora io e mio marito ci siamo comprati con i nostri risparmi». Enzo Carra (Udc, Roma): «Appartamento acquistato nel 1980 per 57 milioni di lire, in parte con mutuo ventennale dell’Istituto di previdenza dei giornalisti. Più altro appartamento ereditato nel 1995». Pier Ferdinando Casini (Udc, già presidente della Camera): «Abito in una casa di proprietà di mia moglie [Azzurra Caltagirone, ndr] nel quartiere Parioli». Roberto Casinelli (Pdl, da Genova): «”Dimoro” all’hotel Nazionale (piazza Montecitorio), alla tariffa di 165 euro per notte». Pierluigi Castagnetti (Pd): «Ho acquistato con mia moglie nel 2003 un minialloggio (40 mq., Cat. A/4, classe 3) in centro attraverso l’Agenzia Immobiliare ”Navona Service” per 250 mila euro, accendendo un mutuo al Banco di Napoli». Marco Causi (Pd): «La mia dichiarazione patrimoniale è pubblica fin dal 2001: fra il 2001 e il 2008 depositata presso il Comune di Roma, di cui ero assessore con Veltroni Sindaco, e gli ultimi due anni depositata a Montecitorio, in quanto deputato. Sono anche firmatario della proposta di rendere pubbliche queste dichiarazioni (la cosiddetta ”anagrafe degli eletti”): non capisco bene a cosa serva fare depositare le dichiarazioni dei responsabili politici presso le rispettive istituzioni e poi tenerle chiuse in un cassetto, oppure usarle solo per ”soffiate” giornalistiche, tipo la ”classifica” dei redditi dei deputati o degli assessori che periodocamente esce sulla stampa. A Roma abito in un appartamento di proprietà per il quale ho firmato il compromesso di acquisto nel 1998, ben prima di assumere incarichi istituzionali (e ben prima, le confesso, di poterlo anche soltanto immaginare) e nel quale sono entrato, finita la costruzione, nell’estate del 2001. Zona Marconi-Piazzale della Radio. Costo circa 800 milioni delle vecchie lire. L’appartamento è molto particolare e (mi scusi l’immodestia, ma io e mia moglie ci teniamo molto alla nostra casa…) molto bello, all’ultimo piano di un edificio di archeologia industriale ristrutturato, con vista sul Tevere e sull’archeologia industriale di Marconi e di Ostiense (gazometri). C’è un bel terrazzo e un box auto. Per l’acquisto non ho dovuto contrarre mutui: ho venduto l’appartamento dove vivevo da solo dopo il divorzio dalla mia prima moglie e il resto l’ho aggiunto con i risparmi che avevo a disposizione e con il contributo della mia attuale compagna e moglie. Sono di mia proprietà, poi:a) un appartamento in zona Monteverde in uso alla mia prima moglie. Lo comprammo alla metà degli anni ”80 per 135 milioni delle vecchie lire. Oggi non so quanto potrebbe valere, ma non mi interessa, perchè l’accordo con la mia prima moglie è che lei ci può restare fin quando ne ha bisogno. Fino a poco tempo fa viveva lì anche mio figlio, che adesso è andato a vivere da solo b) un negozio (che si compone di alcune particelle catastali riunite) a Palermo, la mia città di origine. Fu comprato dai miei genitori negli anni ”70 e fin da allora intestato a me. L’affitto ha fornito alla mia famiglia – composta tutta da dipendenti pubblici, come me peraltro, professore universitario in aspettativa – quel ”margine” in più per affrontare nel corso del tempo le priorità e costruire le opportunità. Grazie a quell’affitto sono venuto a Roma a studiare all’università, e quell’affitto consente oggi qualche margine in più a mia madre, che lo percepisce, e a mio figlio c) una piccola porzione di un’antica casa vicino a Selinunte (Castelvetrano), l’antica casa della famiglia di mio padre, pervenutami per asse ereditario. I risparmi miei personali e della mia famiglia sono investiti, come risulta dalla mia dichiarazione patrimoniale, in titoli pubblici italiani e in obbligazioni Enel. Quindi ho un forte interesse personale, come la quasi totalità degli italiani, che l’Europa tenga e che non si faccia la follia di tornare indietro dall’Euro. Le posso garantire che farò quanto potrò per contribuire alla costruzione e alla realizzazione di politiche che stabilizzino la nostra economia e le consentano di tornare a crescere un po’ di piu’. Sono convinto infatti che la fragilità europea non dipenda unicamente dall’aumento dei deficit e dei debiti pubblici, ma anche dal modesto tasso di crescita aggregato. E ciò è ancor più vero per l’Italia». Giuliano Cazzola (Pdl): «Lavoro da venticinque anni a Roma, mentre sono deputato da soli due anni. La casa l’ho acquistata prima di diventare deputato, come fanno tutte le persone normali. di una quarantina di mq. In tutti questi anni pur lavorando a Roma ho sempre fatto il pendolare con Bologna, la mia città». Susanna Cenni (Pd, da Siena): «Affitto 35 mq. (camera, angolo cottura, bagno) per 930 euro più spese di condominio, elettricità e pulizie dell’appartamento, che variano». Luciano Ciocchetti (Udc, Roma): «Ho acquistato casa tre anni fa per 600 mila euro, con mutuo ventennale con la banca della Camera (Intesa Banco di Napoli) per 400 mila euro con una rata di 2700 euro mensili. Il restante è stato da me versato direttamente alienando alcuni investimenti su fondi che avevo fatto nel tempo e con la liquidazione per la fine del rapporto di lavoro con l’Italgas. L’ appartamento, situato su via Acquacetosa Ostiense (con vista sul Raccordo anulare) è di 125 mq + terrazzi e box». Nicolò Cristaldi (Pdl, da Trapani): «Affitto 50 mq a Roma, in zona Vigna Clara (corso Francia). Piano terra. Pago 700 euro mensili». Emilia De Biasi (Pd): «Vivo in un monolocale in zona Campo de’ Fiori, euro 1.500 al mese, escluse le spese condominiali. Contratto regolare di affitto annuale». Nunzia De Girolamo (Pdl): «Da inizio legislatura vivo a Roma, ho in affitto un appartamento di circa 75 mq situato nei pressi del Pantheon e pago un canone di locazione di 1.500 euro mensili». Benedetto Della Vedova (Pdl): «In affitto da un privato a 2.500 mensili, zona Monti». Gianpaolo Dozzo (Lega Nord, da Treviso): «Alloggio in hotel». Stefano Esposito (Pd, da Torino): «A Roma vivo in albergo, pago 120 euro a notte, 3 notti a settimana di media. Non possiedo casa a Torino dove vivo in affitto, 900 euro al mese». Piero Fassino (Pd, già segretario Ds): «Abito in un appartamento situato nel centro storico, acquistato nel ”96 in comproprietà con mia moglie. Per coprire le spese di acquisto e ristrutturazione ho contratto un mutuo che ho terminato di pagare nel dicembre scorso. Sono altresì proprietario di un appartamento a Torino, acquistato da mio padre nel 1962 e ricevuto in eredità nel 1966 e, in comproprietà con mia moglie, ho acquistato nel 2004 un casale in Toscana per il quale ho contratto un mutuo. Naturalmente tutti i contratti di acquisto sono stati registrati per l’intero ammontare, e sugli immobili pago ogni imposta prevista dalle leggi». Manuela Ghizzoni (Pd): «Ho un regolare contratto d’affitto per un bilocale, in un quartiere centrale di Roma, per il quale pago 1.400 euro mensili; la metratura dell’appartamento è all’incirca di 30 mq». Questi i deputati che ci hanno risposto, in ordine alfabetico, dalla G alla Z. Gianluca Galletti (Udc, da Bologna): «Soggiorno presso il Bed and Breakfast ”Domizia” o, quando non trovo posto lì, vado in albergo in zona Montecitorio». Fabio Gava (Pdl, da Treviso): «Abito in un residence vicino alla Camera dei Deputati composto da ingresso, soggiorno con angolo cottura, camera matrimoniale e bagno, di circa mq. 40. Il costo varia in base al numero dei giorni in cui mi fermo a Roma, comunque intorno a 1.500 euro al mese». Roberto Giachetti (Pd): «Da quando mi sono separato (2002) vivo in affitto in un appartamento di 90 mq nel quartiere Monteverde, per il quale pago 1650 euro, avendo lasciato l’abitazione ereditata da mia madre ai miei figli e alla mia ex moglie. A gennaio 2010 l’ho venduta, comprando per loro una casa di 120 mq. a Monteverde a 630 mila euro ed una casa per me, sempre a Monteverde, di 79 mq. + 20 mq. di terrazzo che ho pagato 550 mila euro con mutuo di 300 mila euro». Dario Ginefra (Pd, da Bari): «Affitto un appartamento di 50 mq nel rione Monti, 1.300 euro al mese più spese condominio, quarto piano senza ascensore. Sono un ”tifoso” dell’Anagrafe degli eletti». Oriano Giovanelli (Pd, da Urbino): «Affitto un monolocale di 30 mq in centro a 650 euro più spese». Rocco Girlanda (Pdl, da Perugia): «Risiedo all’hotel Nazionale di piazza Montecitorio. la soluzione più adatta alle mie esigenze perché, data la relativa vicinanza con la mia Gubbio, talvolta posso rientrare a casa per tornare a Roma la mattina seguente». Giuseppe Giulietti (Pd): «Ho comprato alla fine degli anni Ottanta 65 mq in zona Prati con mutuo Inpgi da tempo estinto». Luisa Gnecchi (Pd, da Bolzano): «Affitto con regolare contratto una stanza con angolo cottura e bagno. piccola, ma molto comoda perchè vicino alla Camera. Pago molto, 1200 euro al mese, una cifra che nessuna persona con un normale stipendio potrebbe pagare. Quindi credo che Roma e chi ha alloggi da affittare abbiano un guadagno significativo nell’avere Camera e Senato che ”producono” un giro di economia sui parlamentari che devono trovare alloggio…». Giorgio Jannone (Pdl, da Bergamo): «Pago 1600 euro al mese per l’affitto registrato di 50 mq in piazza del Parlamento. Mi permetto di rilevare che ricopro la carica di Presidente della Commissione Bicamerale di Controllo degli Enti Previdenziali, ossia di tutti gli enti di previdenza che possiedono solo a Roma qualche decina di migliaia di appartamenti. Come si può immaginare, svolgendo la funzione di controllo di tutti i fondi gestiti dagli enti (molte migliaia di milioni di euro), e dovendo altresì verificare anche l’immenso patrimonio immobiliare dei più grandi proprietari di case d’Italia, non mi sono certo mancate opportunità di acquisto o di locazione …”agevolata”! Non intendo autoelogiarmi, ma voglio evidenziare che esistono molti politici che non meritano essere accomunati a luoghi comuni o a definizioni che generalizzano ed offendono». Pietro Laffranco (Pdl): «Nei giorni dei lavori parlamentari, risiedo in un albergo del centro». Ricardo Franco Levi (Pd): «Affitto un appartamento a 3.000 euro mensili». Giovanni Lolli (Pd): «Per la mia permanenza a Roma risiedo in una casa acquistata da mia moglie prima che io venissi eletto deputato e prima del matrimonio. Per la casa costata, ai tempi, 335 milioni è ancora acceso un mutuo con rata mensile di 690 euro». Maurizio Lupi (Pdl, Vicepresidente della Camera): «Risiedo in un appartamento condiviso di circa 80 mq in zona centro storico, la cui rata mensile di affitto è di 3.000 euro». Barbara Mannucci (Pdl, Roma): «Vivo con i miei genitori in un appartamento sul quale è stato acceso un mutuo 25ennale preso parecchi anni fa da mio padre. Pago una rata di 1190 euro al mese». Maino Marchi (Pd, da Reggio Emilia): «Affitto un trilocale più servizi (arredato) di 35 mq a 1400 al mese, compresi acqua, elettricità e riscaldamento». Raffaella Mariani (Pd, da Lucca): «Divido un appartamento in affitto con la collega Sereni. Il contratto é registrato e spendiamo insieme 2000 Euro (1000 a testa). Sono due camerette e un soggiorno più i servizi, al terzo piano senza ascensore. Siamo però in zona Pantheon, vicine alla Camera, e non occorrono mezzi per raggiungerla». Donella Mattesini (Pd, da Arezzo): «Affitto un appartamento di 50 mq. in via dell’Orso, tra la Camera e piazza Navona, per il quale pago 1.600 euro, spese comprese». Giancarlo Mazzuca (Pdl): «Ho affittato da un privato un monolocale con servizi (circa 35 mq) vicino al Senato. Pago 1.500 mensili più le spese». Matteo Mecacci (Pd-radicali): «Affitto in zona Foro romano con la mia compagna Barbara Cupisti (attrice, regista vincitrice del David di Donatello nel 2008 come miglior documentario) un appartamento parzialmente arredato di 90 mq. Il canone mensile di 2.700 euro + 118 di oneri condominiali». Guido Melis (Pd): «Sono deputato dal 2008. Ero prima professore ordinario alla Sapienza di Roma. Avevo acquistato nel 2007 una casa di 75 mq in quartiere San Giovanni, pagandola con risparmi più mutuo con Monte Paschi, cui verso circa 1600 euro al mese. Non possiedo altre case, vivendo a Sassari in una casa della mia famiglia (di mia madre). Non ho comprato né affittato nulla da quando sono deputato. Non conosco Anemone e non ho voglia di conoscerlo». Eugenio Minasso (Pdl, da Imperia): «Affitto con regolare contratto un appartamento di 45 mq vicino alla Camera al prezzo di 1.300 euro mensili». Giuseppe Moles (Pdl): «Vivo nell’appartamento di 35 mq in zona piazza Bologna che comprai quando venni a Roma per studiare all’università, e sula quale ho finito di pagare il mutuo». Alessandro Montagnoli (Lega Nord, da Verona): «Risiedo in hotel vicino al parlamento, spesso diversi, e sinceramente la qualità non è sempre buona. Di norma si va dai 90 a 130 euro per notte». Carmen Motta (Pd, da Parma): «Affitto, 1.050 al mese». Angela Napoli (Pdl, da Reggio Calabria): «Sono ospite di mia figlia, il cui appartamento di 90 mq. nella zona sud di Roma è stato acquistato nel 2002 con mutuo trentennale». Roberto Nicco (Alleanza valdostana del Galletto): «E così siamo alla ”dichiarazione pubblica di abitazione”! Vedremo il seguito… Comunque: ho affittato un alloggio in via della Lupa 19 (niente ipocrita privacy, chi vuole può effettuare un sopralluogo); il contratto è stato registrato all’Ufficio delle Entrate di Roma il 28 giugno 2008, al n. 3/13698); l’alloggio è composto di 2 vani+servizi, di cui non ho effettuato la misurazione in metri quadri. Ma, a richiesta, si può sempre fare… Il canone mensile attuale, comprensivo delle spese condominiali, è di 1730 euro, periodicamente aggiornato in base all’indice Istat». Infine, una frecciata a Scajola, che ha detto di non sapere che gli fossero stati pagati 900 mila euro per l’acquisto della sua casa: «Non mi risulta che qualcuno integri il pagamento a mia insaputa, nel qual caso sarà mia cura rescindere il contratto». Luigi Nicolais (Pd, da Napoli, ex ministro): «Ho affittato un’abitazione a Roma sin dalla mia elezione nel maggio del 2008, in zona Centro, per la quale pago un canone di 2037,70 euro al mese». Fiamma Nierenstein (Pdl): «Risiedo nel Nomentano in una casa di 90 metri quadri che ho comprato con il prestito dei giornalisti all’inizio degli anni 80». Carlo Nola (Pdl, da Pavia): «Monolocale con servizi in affitto in centro: 36 mq, 1300 euro al mese più spese». Andrea Orlando (Pdl, dalla Spezia): «Sono in affitto a 950 euro al mese». Leoluca Orlando (Idv): «A Roma affitto un bivani di circa 35 mq in zona centro, e pago 1.150 euro». Gianfranco Paglia (Pdl, da Napoli): «Per mia fortuna non ho casa a Roma». Antonio Palmieri (Pdl, da Milano): «A Roma abito in una casa di religiosi, nei pressi del Vaticano, dall’estate 2001». Maurizio Paniz (Pdl, da Belluno): «Sono parlamentare dal 2001. A Roma ho abitato in albergo (hotel De Petris) fino al 2003 (pagavo 270/250 euro a notte); poi ho acquistato, senza intermediari, un appartamento di 50 mq. in via del Corso, vicino a piazza del Popolo, pagandolo 635 mila euro, somma integralmente dichiarata. Non ho ricorso a mutui perchè la mia dichiarazione dei redditi, che mi vede tra quelli che denunciano cifre tra le più elevate [964 mila euro nel 2009, ndr] mi permetteva di avere l’importo a disposizione». Savino Pezzotta (Udc, già segretario Cisl): «Affitto due stanzette in zona Trevi a 1.500 più spese condominiali». Guglielmo Picchi (Pdl, da Firenze): «Non ho immobili a Roma. Risiedo in hotel non di lusso, e li cambio». Luciano Pizzetti (Pd, da Cremona): «Affitto in centro un monolocale di 31mq a piano terra per 900 euro più spese luce, acqua, gas e condominiali». Fabio Porta (Pd, eletto nella circoscrizione America Latina): «Vivo in affitto con la famiglia per 2.300 euro in 90 mq nel quartiere Africano». Giacomo Portas (Pd, da Torino): «A Roma risiedo presso l’Hotel Cesari». Marco Pugliese (PdI, da Avellino): «Visti i costi eccessivi degli alberghi in centro (130 euro al giorno nei tre stelle) ho affittato un miniappartamento di 55 mq. Pago 2.000 euro al mese più spese di condominio e utenze, contratto registrato. Anche se dimoro in zona Pantheon, mi sembra un po’ eccessivo. Tra l’altro, si deve anche subire l’arroganza di agenti immobiliari e dei titolari di case». Erminio Quartiani (Pd, da Lodi): «Affitto un appartamento ammobiliato di 50 mq. nel quartiere San Saba a 1281 euro mensili più spese condominiali». Roberto Rao (Udc): «Abito in una casa di 120 mq. in comproprietà con mia moglie in zona San Giovanni, acquistata nel 2006 per 600 mila euro». Enzo Raisi (Pdl, da Bologna): «Affitto 80 mq con regolare contratto vicino allla Camera dei Deputati per 1.515 euro mensili». Ermete Realacci (Pd, Roma): «Sono residente a Roma e vivo in un appartamento di proprietà di mia moglie, che a sua volta lo ha ereditato dai genitori, molti anni fa. Si trova in una zona mediamente centrale della città». Simonetta Rubinato (Pd, da Treviso): «Soggiorno in un albergo del centro». Antonio Rugghia (Pd): «Abito a Frascati in provincia di Roma nella mia casa di famiglia». Giuseppe Ruvolo (Udc, da Agrigento): «Vivo da dieci anni presso il Collegio del Sacro cuore di Gesù in corso Rinascimento 23, pagando un affitto mensile di 700 euro per una cameretta più bagno». Andrea Sarubbi (Pd): «Affitto una casa di 135 mq in zona villa Pamphilj per 2.050 euro al mese. Ho anche una casa di proprietà a Garbatella che do in locazione a 1300 euro mensili». Marina Sereni (Pd, da Perugia): vedi Raffaella Mariani. Alessandra Siragusa (Pd, da Palermo): «Vengo ospitata da istituti di suore e/o bed and breakfast». Walter Verini (Pd, Roma): «Vivo in una abitazione per la quale la mia famiglia corrisponde, ad un privato cittadino che ne é proprietario, un affitto mensile di 1622 euro. L’appartamento – due camere, due bagni, un tinello-cucina, un saloncino più corridoio ingresso - ha 100 mq, è al secondo piano di un edificio di cinque e si trova nel quartiere Salario-Trieste». Marco Zacchera (Pdl, da Verbania): «Affitto un piccolo bilocale in centro. Il contratto – registrato – è di 9.000 euro all’anno più spese. Conosco i proprietari di persona e l’ho in affitto da dieci anni, quindi il prezzo mi dicono essere oggi minore di quello di mercato. Entrando sostenni circa dieci milioni di lire per una sistemazione, e 5.000 euro di riparazioni cinque anni fa». Qui di seguito trovate gli ultimi aggiornamenti, in tempo reale. Emma Bonino (senatrice Pd): «Ci tengo a segnalare che la situazione patrimoniale degli eletti radicali è disponibile online. La mia è a questo indirizzo» [rimanda al sito dei radicali dove c’è scritto che ha un appartamento a Roma e un immobile commerciale dato in locazione, sempre a Roma]. Maria Letizia De Torre (deputato Pd): «A Roma, sono ospite presso amici nella zona Monteverde». Emanuele Fiano (deputato Pd): «Vivo in un appartamento in affitto a Roma, con contratto regolarmente depositato, per una cifra mensile di circa 950 euro, 40 metri quadri in zona via Cavour, più spese condominiali, più fideiussione bancaria di un semestre di affitto in garanzia, più spese di pulizia di un collaboratore domestico con contratto regolare, denuncia Inps e contributi regolari ovviamente, a richiesta posso fornire, con vivo piacere, i contratti di cui sopra». Marco Follini (senatore Pd): «Vivo in un appartamento in affitto nella zona della Farnesina. La proprietà dell’immobile è di un privato e non di un ente. Il canone mensile è di 2.250 euro». Maria Alessandra Gallone (senatrice Pdl, da Bergamo): «A Roma (questa è la mia prima legislatura parlamentare in Senato, dopo 15 anni al servizio dell’ente locale) dopo quasi un anno di ”vita d’albergo”, ho trovato, tramite agenzia immobiliare, un piccolissimo ma grazioso monolocale con soppalco di circa 40 mq, abbastanza vicino a Palazzo Madama, adiacente a via della Scrofa, (ciò mi consente di potermi spostare a piedi) e che mi costa di affitto1200 euro al mese più le spese». Gabriella Mondello (deputato Udc): «Premetto che da molti anni sono una lettrice di Oggi. Vivo a Lavagna (GE), bella cittadina di cui peraltro sono stata sindaco per ben 24 anni e poiché sono un deputato fortemente radicato sul territorio, non ho mai avuto l’intenzione di acquistare casa a Roma. A Lavagna posseggo 2 appartamenti, uno ereditato dai miei genitori, l’altro con mio marito (purtroppo sono vedova da molto tempo). Nell’appartamento ereditato dai genitori vive mia figlia Linda. A Roma sono alloggiata presso l’Hotel Doge, molto centrale, dove pago 100 euro a notte. La soluzione è per me comoda: sono molto vicina alla Camera. Infine, vorrei sottolineare che ci sono parlamentari onesti che spendono bene gli emolumenti per fare politica sul territorio». Antonio Paravia (senatore Pdl): «Sono prestato dalla cosiddetta società civile alla politica solo dall’aprile 2006 nella qualità di Senatore della Repubblica. Vivo a Roma per tale impegno in un appartamento di 90 mq in via dei Condotti acquistato nel 1994 da mia moglie quale usufruttuaria e di nuda proprietà al 50% a ciascuna delle mie due figlie (no mutuo). Sarei quindi un ”ospitato”, ma assicuro che, data la zona altamente a rischio per la presenza di note griffe, è come se pagassi un canone di locazione molto alto per i continui doni a cui sono aduso». Manfred Pinzger (senatore Südtiroler Volkspartei, da Bolzano): «Sono in affitto ed alloggio presso un convento situato nel centro storico di Roma. Per la camera con bagno pago 850 al mese». Nedo Poli (deputato Udc): «A Roma risiedo abitualmente in albergo». Salvatore Ruggeri (deputato Udc, da Lecce): «Comunico che sono solito risiedere in albergo durante la mia permanenza a Roma». Francesco Sanna (senatore Pd): «I miei beni immobili, dichiarati all’anagrafe patrimoniale del Senato, sono i seguenti: a Roma vivo nell’unico immobile totalmente di mia proprietà. L’ho acquistato nel 2004 (quando ancora non sapevo che 4 anni dopo sarei stato eletto in Senato). Si trova nel quartiere Monti/Esquilino, e dovendo ospitare quando è nella Capitale anche la mia non piccola famiglia (ho cinque figli) è abbastanza grande: circa 115 metri quadri commerciali. L’acquisto è avvenuto mediante asta immobiliare del Tribunale di Roma, apparteneva ad una signora deceduta dieci anni prima. Il bene, un pò malconcio e disabitato da dieci anni, partiva da una base d’asta di 175 mila euro. Nella competizione con gli altri partecipanti, il prezzo di aggiudicazione si è fermato a 385 mila euro. Questo è il suo valore dichiarato nel decreto del giudice dell’esecuzione. Per pagare l’appartamento, oltra a mezzi finanaizri di cui allora avevo la disponibilità, ho contratto un mutuo di 220 mila euro con Unicredit Banca».