Massimo Murianni, interviste di Simona Saia, Novella 2000, n. 21, 27/05/2010, pp. 6-15, 27 maggio 2010
ALLARME BOTOX
Sharla Helton, 48 anni, affermata ginecologa di Oklahoma City ha vinto il primo round della sua lotta contro l’Allergan, ditta che produce il famigerato Botox, farmaco derivato dal botulino, colpevole di averla intossicata. la prima volta che si arriva a una condanna simile. […] Nel 2006 Sharla decide di ripianare le insopportabili rughette con iniezioni di Botox. Ma qualcosa va storto. […] Inizia a vederci male. Poi le cose si aggravano; respira a fatica, perde la sensibilità di mani e piedi. Si sente stanca al punto di muoversi con difficoltà. Va a finire che perde il lavoro. La diagnosi? Botulismo, cioè intossicazione da botulino. A questo punto Sharla contatta un avvocato esperto della materia e fa causa all’Allergan. Perché il bugiardino del Botox, nel 2006, non contemplava tra gli effetti collaterali il botulismo; l’aggiunta a questo riguardo è stata fatta solo nel 2009. Così il processo finisce in un lampo, con l’Allergan condannata a pagare un risarcimento record di 15 milioni di dollari. E anche se la casa produttrice ha già dichiarato di voler fare ricorso perché «il verdetto non è sopportato da prove scientifiche», la Herton è più che soddisfatta: «Lo considero il primo passo per far sapere a tutti i reali rischi del Botox».
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Carmen Di Pietro per usa causa simile era riuscita a spuntare la ”miseria” di 55 mila euro.
«Ho fatto il botulino, ma adesso ci ho messo una pietra sopra perché due anni fa ho avuto un inconveniente gravissimo, vicino all’occhio: non potevo né aprirlo né chiuderlo, una sensazione strana. Uno lo fa per togliersi dieci anni e, infatti, non avevo più rughe sulla fronte. Disgraziatamente, però, questo ”macellaio” me lo ha fatto anche dove non si doveva fare e mi si è paralizzato anche l’occhio. Sono andata in giro per cinque mesi con una benda, poi per fortuna è finito l’effetto. Adesso mi vengono i brividi solo a pronunciare la parola ”botulino”. Sono andata dall’avvocato per il risarcimento, alla fine ho accettato una transazione di 55 mila euro. Il guaio è che, in Italia, tutti i medici possono fare questa cosa, non solo i chirurgi plastici. Non lo farò mai più».
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«Non è stato condannato il Botox come farmaco, e neanche il chirurgo che ha fatto le iniezioni, ma la società che lo produce, per pubblicità non consentita. […] In America si chiama Botox, nel resto del mondo Vistabel, in Italia Vistabex, ma è sempre la stessa sostanza» (Roy De Vita, Primario della divisione di chirurgia plastica all’Istituto nazionale dei tumori Regina Elena di Roma).
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Il botulino è, di fatto, una delle sostanze più velenose note all’uomo: ne bastano 450 grammi diffusi nell’aria per sterminare la popolazione umana. Funziona bene nei trattamenti estetici perché interrompe le connessioni tra il sistema nervoso e i muscoli. In pratica, paralizza il muscolo, regalando fronti lisce, occhi rilassati e sopracciglia immobili. Ma è anche ottimo per bloccare la sudorazione.
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Sharon Stone, un paio di anni fa, ha perso la custodia del figlio Roan, oggi di dieci anni, perché si era messa in testa di fargli delle iniezioni di botulino sotto i piedi per rallentare una sudorazione, a suo avviso, eccessiva.
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Sulla spiaggia di Los Angeles si trovano i Botox bar, veri chioschetti della punturina take away.
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«Io amo il botulino, ne sono completamente innamorata» (Jenny McCarthy).
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«Ho provato il Botox una volta, e mi sono sentita come se avessi un peso sulla testa. Penso che faccia sembrare le donne più vecchie» (Jennifer Aniston).
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Secondo le statistiche, circa il 15 per cento dei maschi italiani fa uso di botulino.
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«Botox vade retro. Il botulino può andare bene per chi non fa il mio mestiere. Io con la faccia ci lavoro, devo avere il controllo di ogni singolo muscolo: non posso sembrare un cerbiatto impagliato, con l’espressione fissa» (Nancy Brilli, compagna di Roy De Vita, al mensile Ok la salute prima di tutto).
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Solo in America nel 2008 sono stati venduti oltre cinque milioni di trattamenti di Botox. In Italia siamo fermi a quota 100 mila. Un trattamento completo al paziente costa qualcosa come 600 euro.
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Le signore bene hanno anche iniziato a organizzare veri e propri Botox party. L’ospite d’onore è un medico (o così si spera) che tra un bicchiere di champagne e una tartina al salmone, bucherella ospiti e convitate. […] Le associazioni di medici invitano i propri chirurghi a starne alla larga.
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Secondo una ricerca che arriva da New York, il botulino elimina le rughe nella zona dove viene iniettato, ma ne creerebbe di nuove, ancora più evidenti, altrove. Kylie Minogue, per esempio, sarebbe vittima.
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A Hollywood si dice che i registi non vogliano più Nicole Kidman perché priva di espressione. Di recente girava voce che Woody Allen, in principio deciso a darle il ruolo di protagonista nel suo prossimo film Midnight in Paris, avesse rinunciato perché il suo viso era diventato inespressivo.
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Sospettati di far uso di botulino: Melanie Griffith, Madonna, Sandra Bullock. Tra gli uomini: Sylvester Stallone e Mickey Rourke.
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«Ho rifatto le labbra e non sono pentita, anzi; è servito al mio successo. Credo non si debba avere paura: la vita è destino, ti può cadere qualcosa in testa per strada. Basta mettersi in buone mani. Perciò, a 40 anni lo faccio: mi regalo il botulino» (Nina Moric).
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«Io l’ho fatto, non lo trovo poi così invasivo. Sono punture sulla fronte e sugli occhi che non dovrebbero dare effetti collaterali. Paralizzare certe parti del viso per farne dominare altre e migliorare l’insieme. Una signora ha avuto problemi, ma anche un’aspirina può dare allergia. Altra faccenda è vergognarsi a confessarlo: non è il mio caso. Tra l’altro, non ho avuto grandi effetti perché non avevo granché da spianare. Forse l’anno prossimo lo farò di nuovo; le saprò dire quando avrò più rughe» (Loredana Lecciso).
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«Ho fatto delle iniezioni di vitamine ma non era botulino, perché mi fa paura. Poi altre punture di una cosa che stimolava il collagene, diversi anni fa: mai più fatte. Non ho tempo e voglia di farmi sforacchiare. Quindi, no al Botox: magari è sicuro, ma l’idea di una tossina paralizzante… Preferisco vedere invecchiare la mia faccia un po’ alla volta. A volte si vedono fronti così distese, effetto bambolotto, ma non voglio giudicare. Siano molto caute le ragazze, perché l’adolescenza è la stagione in cui il proprio corpo genera tante insicurezze» (Irene Pivetti).
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«Non ho mai nascosto che queste iniezioni le faccio una volta l’anno. Credo che sia il momento di capire se questo Botox, ma anche l’acido ialuronico, che faccio una volta l’anno da tre anni, possono comportare problemi. A quel punto eviterei di farli. Sono un’attrice, ma sono contraria ai grossi cambiamenti estetici: non mi piace l’idea che una donna voglia cambiare i propri connotati» (Patrizia Pellegrino).
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«Non disdegnerei il ricorso al botulino, ma facendo attenzione agli effetti collaterali. Per ora ho fatto un filler permanente per le labbra; occhi, naso, seno sono zone molto più delicate. Un domani, se mi riempirò di rughe, qualcosa farò anch’io, ma non sono categorica. L’importante è stare bene con se stesse» (Alessia Fabiani).
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«Farlo con frequenza è da sconsigliare: ci vogliono misura e mani esperte. E mai passare per la strada più breve ed economica. Molti anni fa l’ho fatto. La mia esperienza è stata positiva, nel senso che ho fatto una piccola dose sulla fronte e, affidandomi a mani molto esperte e prendendo le giuste precauzioni, non ci sono state brutte sorprese. A questo punto della mia vita, però, con i problemi di salute che ho avuto, tra operazioni e anestesie che potrebbero avermi anche indebolito, me ne guardo bene dal rifarlo» (Marina Ripa di Meana).
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«Ho fatto un intervento al naso perché mi esasperava. Il botulino? L’ho fatto per spianare le rughe della fronte, ma non dura. E non me la sentirei di rischiare ancora. Mi sembra pericoloso. Non ho problemi a dirlo, io; mi vergogno piuttosto per quelle persone che l’hanno fatto, si vede benissimo, ma preferiscono negare a oltranza» (Ivana Spagna).
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«ho fatto un ritocco al naso e poi altre piccole cose che l’età costringe ad affrontare, come il botulino. Lo faccio una volta all’anno per le rughe di espressione e le zampe di gallina. Tra l’altro ho un viso molto espressivo, per cui sono profonde. Per ora non mi è mai accaduto niente. Penso che la chirurgia estetica non debba fare miracoli, ma possa aiutare a vivere meglio. Nel mondo dello spettacolo devi avere sempre un aspetto attuale e piacevole, ma è importantissimo avere un medico di fiducia» (Carmen Russo).
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Il sito americano TMZ aveva ribattezzato Sylvester Stallone ”Rambotox” già nel 2006.
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Nel Regno Unito il caso ”Human Barbie” è finito in prima pagina sul Daily Mail. E non tanto a causa della signora Sarah Burge, 49 anni, di Cambridge, madre single di tre figli che vanta il record del maggior numero di interventi estetici subiti al mondo (oltre 100), quanto per sua figlia Hanna di 16 anni, che da un anno si fa iniettare ”B” (il nome affettuoso che in famiglia danno al Botox) dalla super mamma. Che si difende così: «Preferisco farlo io, estetista esperta, piuttosto che scoprire che mia figlia è andata di nascosto da qualche ciarlatano». Il dubbio che la giovane età della ragazza non giustifichi un trattamento antirughe non le sfiora, anzi. E Hanna rilancia: «L’apparenza per me è importante, non voglio arrivare brutta e sciupata ai miei 25 anni».