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 2010  maggio 25 Martedì calendario

Il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legge (un centinaio di pagine, 22 articoli in tutto) sulla manovra finanziaria 2011-2013

Il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legge (un centinaio di pagine, 22 articoli in tutto) sulla manovra finanziaria 2011-2013. La misura, che entrerà in vigore immediatamente, prevede tagli per 24 miliardi di euro, 12 nel 2011, altrettanti nel 2012. Entro 60 giorni il decreto dovrà essere convertito in legge. L’iter parlamentare comincerà al Senato probabilmente la prossima settimana. Le aree d’intervento della manovra sono: pubblica amministrazione, politica, pensioni e lotta all’evasione fiscale. Fino al 2013 gli stipendi dei dipendenti pubblici rimarranno ai livelli del 2009, le retribuzioni dei manager che guadagnano da 90 a 130mila euro scenderanno del 5%, per importi superiori il ribasso sarà del 10%. Nell’anno scolastico 2010-2011 gli organici degli insegnanti di sostegno rimarranno gli stessi di quest’anno. Nella pubblica amministrazione i contratti a tempo determinato e co.co.pro. saranno dimezzati. Per i ministeri spese ridotte del 10%. La percentuale d’invalidità che consente di ricevere la relativa pensione salirà, per le domande presentate dal primo gennaio 2011, dal 74 all’80%. L’Inps intensificherà i controlli: dai 100mila di quest’anno si passerà a 200mila per il prossimo biennio. Previsto per il 2011 anche un concorso delle Regioni alle spese per l’invalidità civile con un accantonamento dei trasferimenti. L’Istituto di studi e analisi economica (le sue funzioni andranno al ministero dell’Economia) e l’Istituto per il commercio estero (in parte trasferito allo Sviluppo economico, in parte al ministero degli Esteri) saranno soppressi. Via anche l’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, le cui funzioni andranno al ministero del Lavoro. Alle Regioni e agli Enti locali la manovra impone il risparmio di due miliardi di euro nel 2011 e di tre miliardi e 800 milioni nei due anni successivi. A questo si aggiungono misure più generali: blocco delle consulenze e dei nuovi contratti pubblici, taglio degli stipendi per i dirigenti medici ecc. Solo quest’ultima misura porterà un risparmio di 400 milioni di euro. Le Regioni potranno introdurre un tributo proprio per sostituire l’Irap, l’imposta regionale che grava sulle attività produttive. Le start-up, ovvero le imprese nate dopo il varo del decreto legge, potrebbero, anche se per un breve periodo di tempo, essere esentate dalle imposte come prevedono le vigenti regole europee. Le Regioni del Sud potranno rimodulare agevolazioni, detrazioni e deduzioni a vantaggio delle attività produttive. Qualora sia necessario proclamare lo stato d’emergenza, la Protezione civile dovrà ottenere il via libera dal ministero del Tesoro. Il successivo stanziamento dovrà essere proclamato d’accordo con il ministero dell’Economia. Gli stati d’emergenza comprenderanno solo le grandi calamità naturali. Scompare l’estensione ai grandi eventi. Per quanto riguarda le pensioni la manovra prevede per il 2011 uno slittamento di sei mesi di quelle di vecchiaia, a meno che non si siano versati 40 anni di contributi. In pratica, chi durante il 2011 matura il requisito dei 65 anni per andare in pensione, dovrà aspettare sei mesi in più per lasciare il lavoro. L’innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile delle lavoratrici del Pubblico impiego avverrà in anticipo, a gennaio del 2016. Dal 1° gennaio 2011 lo stipendio complessivo di ministri e sottosegretari sarà ridotto del 10 per cento. Camera, Senato, Quirinale e Corte Costituzionale, in qualità di organi costituzionali, ridurranno le indennità con proprie delibere. I risparmi andranno al fondo per la cassa integrazione. Dimezzato anche il contributo di un euro a cittadino iscritto nelle liste elettorali per le elezioni alla Camera. Torna a settemila euro dagli attuali 12.500 il tetto alla tracciabilità del contante. Questo vuol dire che, sopra questa soglia, per pagare professionisti o prestazioni si dovranno usare assegni o moneta elettronica. Tra le misure anti evasione ci sarà anche la fattura elettronica: sopra i tremila euro d’importo la fattura dovrà essere trasmessa per via elettronica anche agli archivi del Fisco. I Comuni che contribuiranno a scovare gli evasori riceveranno un premio, il 33% dei tributi statali incassati in più. Il taglio per le amministrazioni pubbliche riguarderà i costi delle auto di servizio, consulenze e spese di rappresentanza, più che dimezzate. Possibile l’introduzione di pedaggi per raccordi con tratti autostradali. Il punto più nuovo della manovra riguarda le case fantasma. Grazie alla «razionalizzazione catastale» potranno essere messi in regola eventuali cambiamenti non dichiarati: i due milioni di case fotografate dagli aerei e mai denunciate o i lavori edilizi fatti di nascosto potranno essere messi in regola se i possessori presenteranno una dichiarazione di accatastamento che avrà effetto a partire dal gennaio 2009. In questo caso si dovranno pagare le imposte sugli ultimi due anni e le sanzioni saranno ridotte a un terzo. La sanatoria sarà possibile anche su interventi edilizi che abbiano determinato una variazione della cubatura. Dal gennaio 2011 scattano i controlli di Comuni e Agenzia del Territorio e le contestazioni comportano l’applicazione di una rendita presunta e la richiesta retroattiva dei tributi. Il decreto legge appena varato è la manovra più dura fra quelle adottate da un governo Berlusconi. La misura del 2008 per il triennio 2009 - 2011 valeva 36,3 miliardi. La legge finanziaria varata nel 2007 dal governo Prodi era di 16,3 miliardi, ma riguardava solo l’anno successivo.