Emanuele Piano, il Fatto Quotidiano 25/5/2010;, 25 maggio 2010
SOWETO E I ROBIN HOOD DELLA LUCE
L’appuntamento è al Soweto Community Center. Siamo nel cuore della South West Township, il sobborgo più famoso del Sudafrica ai margini di Johannesburg. qui che sono scoppiate le rivolte durante gli anni dell’apar theid, così come oggi è sempre in questo quartiere che si sperimenta un nuovo tipo di ribellione. All’ombra della centrale elettrica ormai in disuso ricoperta da graffiti e da dove i più temerari fanno del bungee jumping, opera il S ow e t o Electricity Crisis Committee. Il loro compito è ambizioso: contrastare l’avanzare delle privatizzazioni di acqua ed elettricità nelle t ow n s h i p . Per farlo Bobo e Menzi si armano di pinze, cavi elettrici e di tubi per l’acqua. Dall’altro lato della barricata non c’è un governo bianco razzista ”durante l’apar theid, quando c’erano, acqua e luce erano gratuite a Soweto – ma quello dell’African National Congress. ”Negli ultimi 16 anni l’Anc ci ha riempito di promesse vuote. Avevano detto che ci sarebbero state case per tutti e la gente vive come nei campi profughi. Avevano promesso un lavoro per tutti, ma per i più poveri non c’è alcuna prospettiva. Adesso, per di più, hanno anche cominciato a privatizzare beni pubblici come l’acqua e la luce”. Bobo, con il cappellino di lana calzato sulla testa, spiega così il perché un gruppo di persone abbia deciso, dieci anni or sono, di venire incontro alle esigenze dei più deboli nelle township. Il Soweto Electricity Crisis Committee dal 2000 ha riallacciato oltre 250 mila abitazioni a cui era stata staccata la luce e a oltre 30 mila case rimaste senz’acqua. La loro opera, a tutti gli effetti illegale, è arrivata fino alla prima pagina del Washin - gton Post. E il governo dell’Anc gira la testa dall’altra parte pur di non dover spiegare come mai un movimento nato su basi comuniste e socialiste sia divenuto paladino del business. Soweto, a differenza di quanto si potrebbe immaginare, non è un quartiere degradato tanto che oggi vi vengono in visita anche i turisti. Le piccole villette in mattoni sono allineate come in un qualsiasi sobborgo Usa. La casetta centrale, un piccolo giardino e sul retro delle capanne in lamiera. In in ogni nucleo abitativo vivono più famiglie che stanno sperimentando la nuova frontiera della privatizzazione dell’acqua. Il meccanismo è semplice: per poter bere, lavarsi o sciacquare i panni è necessario acquistare l’acqua con un gettone ricaricabile da apporre sul contatore. Con 10 rand (pari a 1 euro) si va avanti, quando va bene, per una settimana. La padrona di casa è intenta a lavare una coperta. Tutta insaponata, sa che non potrà sciacquarla come si deve. ”Con 10 rand abbiamo acqua per 2 giorni. Spesso dobbiamo scegliere se comprare il pane, il cui prezzo sta aumentando sempre di più, o l’acqua”, racconta la signora. Il marito, in tuta da operaio, è disoccupato. ”Ho visto dei vicini staccare il contatore e allora ho chiamato il Soweto Electricity Crisis Committee. Non abbiamo i soldi per poter comprare l’acqua”. L’operazione dura poco più di dieci minuti. Si scava attorno al contatore. Lo si stacca e si riagganciano le tubature senza di esso. Ed ecco la vostra acqua gratuita sine die. Ci lasciamo dietro una famiglia contenta e andiamo a casa di due anziani pensionati. Erano in regola con i pagamenti dell’elettricità, ma gliel’hanno staccata lo stesso. Anche per la luce la società Eskom ha escogitato un meccanismo con tessera ricaricabile. Si attacca un marchingegno alla presa, si ricarica la tessera e si ha la luce fino a quando dura il credito. Eppure, nonostante dovrebbe essere impossibile accumulare dei debiti, la maggior parte delle famiglie si è ritrovata con delle bollette arretrate di oltre 60mila rand, oltre 6mila euro. Se si pensa che lo stipendio di una famiglia di pensionati è di 970 rand al mese, circa 100 euro, e la luce per una settimana costa 100 rand i conti sono presto fatti. ”Eravamo in regola con i pagamenti, ma la Eskom ha aumentato i prezzi e ci ha tagliato la corrente. Siamo costretti ad usare le candele in paraffina, ma la loro qualità è peggiorata negli anni. Adesso puzzano tremendamente”, racconta il padrone di casa, un anziano tipografo in pensione. Bobo e compagni mostrano come riallacciare la corrente senza restare attaccati alla presa. La tappa successiva è l’alternatore principale delle abitazioni posto sulla strada. Dopo averne rotto i sigilli si procede al riallaccio di tutte quelle case sconnesse dal contatore principale ed il gioco è fatto. ”Luce e acqua fanno parte dei nostri diritti costituzionali. Non sono un privilegio. Il governo vuole metterci l’uno contro l’altro, ma noi non stiamo rubando. Ridiamo alla comunità ciò che gli appar tiene”. Così parlarono i moderni Robin Hood di Soweto.