Marco Masciaga, Il Sole-24 Ore 25/5/2010;, 25 maggio 2010
CORRE L’INDIA DELLE AUTO DI LUSSO - I
parcheggiatori dell’Ozone, una delle palestre più costose di New Delhi, sono ragazzotti semplici, cortesi e con le idee molto chiare. Ogni volta che un cliente gli affida le chiavi della propria macchina loro sanno già dove piazzarla: Bmw, Mercedes, Audi e Bentley vanno parcheggiate esattamente davanti all’ingresso, in modo che i passanti le associno alla selezionata clientela all’interno della palestra. Le ormai ubique berline giapponesi tendenzialmente vengono collocate sul lato opposto della strada, a ragionevole distanza dall’aristocrazia europea delle quattro ruote. Chi si ostina a comprare indiano finisce ancora più in là, in una specie di ghetto per irriducibili nemici del buon gusto e del saper vivere.
passato un quarto di secolo da quando le strade di Delhi e Mumbai erano monopolizza-te da due sole vetture: la formosa Ambassador, prodotta dalla Hindustan Motors e ricalcata sulla Morris Oxford III degli anni 50, e la piccola Padmini Premier, copiata dalla nostra vecchia Fiat 1100. Oggi chi vuole comprare una macchina nuova ha a disposizione praticamente la stessa varietà di modelli di un europeo.
Il risultato è che il mercato automobilistico indiano è uno dei più dinamici del pianeta, in particolare nelle fasce più alte. Lo scorso anno sono state vendute 9mila vetture di lusso, le previsioni di quest’anno sono di 11.500 macchine e il target del settore per il 2015 è di sfondare quota 20mila. E, dettaglio non trascurabile, i modelli più venduti non sono necessariamente quelli meno cari.
«Qui in India ben il 10% delle nostre vendite è rappresentato dalla Serie 7 e sempre nella versione a passo lungo », spiega Peter Kronschnabl, presidente di Bmw in India, riferendosi alle berline più grandi e costose tra quelle prodotte dalla casa di Monaco. « un pattern di consumo decisamente diverso da quello che abbiamo in Europa. Nei paesi maturi la nostra macchina più venduta è sempre la Serie 3, qui in India negli ultimi due anni il best seller è stata la più costosa Serie 5».
Non solo. Oltre a concentrarsi verso i modelli più prestigiosi, il fenomeno delle auto di lusso, dopo essersi affermato nelle grandi metropoli, sta diventando rilevante anche nei centri di medie dimensioni. La conferma viene da Rohit Suri, responsabile per l’India della premier car division di Tata Motors, ovvero dei marchi Land Rover e Jaguar. «Ci aspettiamo una fase di crescita decisamente buona, e per questo motivo stiamo lavorando all’allargamento della nostra rete di vendita. Nel giro di pochi mesi saremo presenti non solo a Delhi e Mumbai, ma anche a Hyderabad, nel sud e Ludhiana in Punjab», spiega.
Il boom non riguarda solo la fascia delle vetture di lusso, ma anche quella ancora più esclusiva che va sotto l’etichetta di premium luxury. Tra i produttori che ne stanno approfittando c’è anche Rolls Royce, presente ormai in India con due concessionarie. «Lo scorso anno – spiega Brenda Pek, general manager per l’Asia del Sud, il Sudest asiatico e l’area del Pacifico di Rolls Royce – abbiamo venduto una decina di vetture. Quest’anno ciaspettiamo disalire a 17 anche grazie all’allargamento dell’offerta da una a due famiglie di modelli». Non solo più le Phantom da 3,5-4 crore (624-715mila euro), ma anche le più "abbordabili" Ghost che sul mercato indiano hanno un prezzo di partenza di 2,5 crore, circa 445mila euro.
Un cambio di passo che sta spingendo anche la Ferrari a rivedere i propri piani per entrare in India. Fino a poco tempo fa sembrava che l’ingresso non sarebbe avvenuto prima di un paio d’anni. Da Maranello fanno sapere invece che c’è già «una shortlist di due o tre possibili partner locali». L’obiettivo è di aprire la prima concessionaria tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo.