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 2010  maggio 25 Martedì calendario

ADDIZIONALE DEL 10% SU BONUS E STOCK OPTION

Un decreto da 24 miliardi nel prossimo biennio, per contenere la spesa pubblica attraverso una robusta cura dimagrante imposta ai ministeri (con tagli lineari tra il 9 e il 10%), a esclusione della scuola. Con i circa 3 miliardi di rifinanziamenti per l’anno in corso, l’impatto complessivo della manovra tocca quota 27 miliardi. Nel mirino il pubblico impiego, con il congelamento della tornata contrattuale 2010-2012 e la proroga del blocco del turn over, mentre regioni ed enti locali dovranno tagliare le uscite di loro competenza per 2 miliardi nel 2011, 3,8 miliardi sia nel 2012 che nel 2013.
La manovra concede alle regioni del sud la possibilità di istituire un tributo proprio sostitutivo dell’Irap, relativamente alle imprese avviate dopo l’entrata in vigore del decreto legge (con l’opportunità di ridurre o azzerare il prelievo). In arrivo anche l’aumento del prelievo fiscale sulle stock option del settore finanziario e i bonus. La scelta è per la maggiorazione di aliquota del 10% sulle remunerazioni che eccedano il triplo della parte fissa della retribuzione. Ai comuni sarà riconosciuta una quota pari al 33% delle maggiori somme incassate a titolo definitivo per effetto della lotta all’evasione. Il taglio per le amministrazioni pubbliche si estende alle spese per auto di servizio, consulenze e spese di rappresentanze, che vengono di fatto più che dimezzate. Entra in manovra anche la norma che prevede il controllo preventivo del Tesoro sulle ordinanze della Protezione civile, accompagnata dall’accorpamento degli enti previdenziali e da una robusta sforbiciata degli enti pubblici, che investirà anche Isae e Ice. Possibile l’introduzione di pedaggi per raccordi con tratti autostradali.
Dal 2011 la spesa sostenuta dalle amministrazioni dello Stato per il personale assunto con contratti a termine e collaborazioni a progetto potrà essere realizzata nel limite del 50% rispetto a quelle sostenuta per le stesse finalità nel 2009. Sul fronte della previdenza, la manovra che questa sera affronta l’esame da parte del Consiglio dei ministri prevede una finestra mobile dal 2011 per la pensione di vecchia-ia, che scatterà sei mesi dopo la maturazione dei requisiti (invece degli attuali tre). Confermate anche le due finestre per il pensionamento anticipato dal 2011 con almeno 40 anni di contributi e un pro-rata sulle anzianità contributive maturate dal 2011. In arrivo altresì la stretta sulle pensioni di invalidità, attraverso l’elevazione percentuale dal 74 all’80% per la concessione dell’assegno.
Quanto ai costi della politica, arriva il taglio del 10% agli stipendi di ministri e sottosegretari non parlamentari che eccedono la quota degli 80mila euro l’anno. Per deputati e senatori saranno i rispetti uffici di presidenza ad adottare i provvedimenti con propri regolamenti. Per i manager pubblici, il taglio è del 5% sulla componente accessoria della retribuzione che si collochi tra i 90mila e i 130mila euro, che sale al 10% sopra quest’ultima soglia. Al via anche una «razionalizzazione catastale» per gli immobili dichiarati entro il 31 dicembre, con riduzione di un terzo delle sanzioni. In mancanza di regolarizzazione, verrà attribuita una rendita presunta retroattiva.
Per quel che riguarda il capitolo fiscale, torna, se pur con moda-lità diverse, la tracciabilità dei pagamenti in contante disposta dal precedente governo. Sul nuovo tetto non ci è ancora certezza. Due le ipotesi: passare a 5mila euro dagli attuali 12.500, oppure a 7.500 euro. Si sta lavorando anche sull’eventuale introduzione della fattura telematica per i pagamenti oltre i 3mila euro. L’emissione del ruolo (il titolo esecutivo) potrebbe scattare contestualmente all’accertamento fiscale, così da ridurre il lasso di tempo tra la scoperta di un’evasione e l’emissione della relativa cartella. Per avere diritto alle compensazioni Iva potrebbe essere necessaria inoltre una dichiarazione certificata da un professionista. Nella manovra ci sarà anche una norma interpretativa per evitare il rimborso Iva della tassa sui rifiuti a carico dei Comuni e delle società municipalizzate. Saranno comunque escluse dai tagli, oltre alle missioni internazionali di pace i finanziamenti per il 5 per mille, ma anche le risorse per il censimento Istat e quelle relative ai lavoratori socialmente utili della scuola, l’università, le scuole paritarie e i disoccupati di Napoli. E ancora: libri scolastici, fondo sociale per l’occupazione e fondo per le non autosufficienze e l’autotrasporto.