Lorenzo Cavalca, Il Sole-24 Ore 24/5/2010;, 24 maggio 2010
AFFARI IN RETE AL TEST DELLA DOGANA
Comprare online prodotti all’estero (negli Stati Uniti soprattutto) attira sempre, anche nei periodi di euro debole. Nonostante il cambio euro-dollaro (per il quale, si ricorda, conta la data di acquisto e non quella di spedizione) risulti oggi meno conveniente rispetto a qualche mese fa, i negozi di e-shopping americani (ma a volte, per certi articoli, anche quelli di produttori giapponesi) offrono agli utenti una maggiore possibilità di scelta, avendo listini più completi rispetto ai portali italiani. Senza contare che ”nonostante l’euro sia sotto pressione – numerosi beni hanno ancora negli Usa un prezzo inferiore a quello proposto in Italia: è il caso di cd, dvd, alcuni prodotti di abbigliamento, cellulari, laptop, lettori multimediali come l’iPod e hardware in genere.
Al confine
Nel valutare se acquistare un bene da un sito che spedisce dall’estero, occorre però considerare – oltre a prezzo e spese di spedizione – anche il peso di altri elementi: la tariffa doganale (battezzata tariffa doganale Taric) e l’Iva previste per tutti i prodotti provenienti da paesi extra-Ue. La differenza del prezzo di un prodotto acquistato in Italia e negli Usa si può azzerare quando vengono addebitati i costi di trasporto più gli importi dovuti a queste due imposte.
Sulla base della normativa comunitaria, le aliquote dei dazi (o tecnicamente "diritti di confine") fanno riferimento a codici di dieci cifre mediante i quali i prodotti (che vanno elencati da chi effettua l’invio) vengono catalogati per tipologia (per esempio abbigliamento), categoria (pantaloni) e varie sottocategorie (di tela, da jogging, "fuseaux" eccetera). Di conseguenza, se si acquista in un negozio online americano, il dazio da pagare per un paio di jeans sarà diverso da quello previsto per una tv o per un pullover di cashmere. Gli unici beni non soggetti ai diritti di confine, sono-oltre ai libri ”i prodotti tecnologici previsti dall’Accordo internazionale della tecnologia e dell’informazione tra la Ue e l’Organizzazione mondiale per il commercio (si veda la tabella).
Le aliquote daziarie sono rappresentate da una percentuale calcolata su un imponibile che comprende il prezzo pagato per l’acquisto del bene,le relative spese dispedizione e l’eventuale assicurazione per il trasporto.
Esclusioni
La normativa comunitaria (Regolamento 1186/2009) prevede però una franchigia per i prodotti da importare il cui valore (da intendersi solo come importo della transazione al netto delle spese di spedizione e di assicurazione) sia pari o inferiore a 150 euro.Per i beni che hanno un prezzo sotto questa soglia non c’è dunque alcun dazio.
Questo in linea generale, in quanto esistono regolamentazioni specifiche secondo i prodotti; ad esempio la franchigia non si applica ai prodotti alcolici, ai profumi, all’acqua da toletta, ai tabacchi e ai prodotti del tabacco.
Nel caso poi di importazioni effettuate da privato a privato – che presentino un carattere occasionale, non prevedano alcuna forma di pagamento e riguardino prodotti riservati all’uso personale e dal valore complessivo non superiore ai 700 euro ”le Dogane applicano il cosiddetto "dazio forfettario" che è pari al 2,5% dell’imponibile.
Imposta valore aggiunto
Per l’importazione di merci acquistate all’estero presso operatori di paesi extra-Ue è previsto non solo il pagamento dei dazi, ma anche quello dell’Iva che corrisponde al 20% (4% per i libri) del «valore delle transazione». Nella determinazione di quest’ultimo importo non concorrono solo il prezzo del bene, le spese di spedizione e l’eventuale assicurazione per il trasporto, ma anche l’incremento dovuto al calcolo dell’aliquota daziaria.
La normativa comunitaria stabilisce una franchigia, pari a 22 euro, anche per quanto riguarda l’Iva. Dato il diverso valore delle due franchigie, non saranno rari i casi per i quali non si debbano pagare dazi per un prodotto importato ma si sia invece obbligati a versare gli importi riferiti alla relativa aliquota Iva.
Altre voci
Altri elementi da valutare nell’acquisto online di beni extra- Ue sono i tempi di consegna e i costi accessori dovuti allo sdoganamento gestito da Poste italiane (per il quale ci possono volere da 5 giorni a oltre un mese). Per questa operazione l’operatore può infatti addebitare al destinatario-acquirente altri 5,5 euro. Si tratta di un importo corrispondente esclusivamente alle operazioni di gestione, smistamento e spedizione dei pacchi effettuato dalle Poste. Chi ha acquistato un bene negli Usa (o in qualsiasi altro stato extracomunitario) e desideri informarsi sui tempi di consegna del prodotto o più genericamente sulla spedizione può rivolgersi al numero di telefono 803160 oppure visitare il link www.poste.it/postali/dogane. shtml dedicato allo sdoganamento dei prodotti inviati per posta. • ANCHE IL REGALO DICHIARA VALORE E CONTENUTO - Farsi regalare un prodotto commercializzato negli Usa (o in un altro paese extra-Ue) ma non ancora disponibile nel mercato italiano è sempre possibile a condizione che si valutino le tariffe dei corrieri e si rispettino le modalità previste dall’agenzia Dogane per le spedizioni tra privati. In primo luogo questi invii devono essere eseguiti a titolo gratuito e riportare l’indicazione gift ( regalo) e la descrizione precisa ed esaustiva della merce contenuta. Se il valore del pacco non supera i 45 euro, non si applicano dazi né Iva (dovute invece se la merce ha una "valutazione" che supera questa soglia). Inoltre la cifra comunicata non può essere abbassata e deve esserci congruità tra prezzo dichiarato, peso, tipo e quantità di merce spedita: ad esempio non si può assegnare un valore di 45 euro a una reflex digitale di ultima generazione anche se usata. In ogni caso le dogane procedano al controllo anche dei pacchi contrassegnati come "gift", e, se riscontrano incongruenze, addebitano Ivae Taric in base al valore reale del prodotto spedito.
Le tariffe di listino dei corrieri, nel caso di spedizione tra privato e privato sono molto più care di quelle riservate ai negozie ai clienti business. Le variabili che concorrono alla determinazione dei costi sono zona di destinazione (e di partenza), tipo di prodotto, volume e peso del pacco. Per dare un’idea, inviare da NewYork a Milano 2 cd con Dhl costa da 40 a 50 euro, spedire tramite Ups un paio di libri in un pacco che pesa 0,5 kg dagli Usa all’Italia ha un prezzo compreso tra 69 e 74,80 euro a seconda del tempo di consegna previsto e dell’assicurazione o meno del trasporto.