La Gazzetta dello Sport 23/6/2009;, 23 giugno 2009
LETTERA ALLA GAZZETTA 23 GIUGNO 2009 - LA SCONFITTA COL BRASILE, LIPPI, I GIOVANI, E LE SOLITE SCUSE
In un momento in cui molti pronosticano l’inesorabile declino del nostro calcio, vorrei sottolineare un dato: tutti i 25 azzurri con almeno 60 presenze in Nazionale sono stati campioni del mondo o vicecampioni del mondo. Questo per dire: al di là del livello del nostro campionato, sempre più snobbato dalle star straniere, chi eccelle in Italia prima o poi eccelle anche a livello internazionale. Torneremo a far piangere anche il Brasile. Massimo Parrini (Praga/R.Ceca) • Ho scelto non a caso due lettere provenienti dall’estero, perché so che gli italiani lontani da casa soffrono più degli altri quando la Nazionale va male. La batosta con il Brasile è dura da digerire e Lippi è il primo a rendersene conto, come fa capire nell’ intervista raccolta da Massimo Cecchini durante la conferenza stampa finale di ieri in Sud Africa (a pagina 5). E’ vero che il c.t. ha sottolineato l’ handicap della condizione fisica, ma si riferiva ai recenti infortuni che hanno limitato il rendimento di due campioni del mondo importantissimi come Cannavaro e Gattuso. Non è vero che gli azzurri non si allenano, o peggio non hanno voglia di farlo. Semmai, proprio il fatto che Lippi abbia insistito su giocatori non al cento per cento dimostra, indirettamente, che le alternative non lo convincevano ed è questo il vero motivo di preoccupazione in prospettiva. Per fortuna, però, manca ancora un anno al Mondiale. Come ha ricordato il c.t., il Brasile che nel 2005 aveva stravinto la Confederations Cup in Germania è stato precocemente eliminato l’ anno successivo. E allora speriamo che, tra tanto pessimismo, prevalga il raro ottimismo del signor Parrini. Prima o poi torneremo a far piangere il Brasile, ma speriamo che non debbano passare altri 27 anni, come dall’ ultimo esaltante 3-2 al Mondiale ’ 82, con Bearzot in panchina. Alberto Cerruti