Corriere della Sera 25/5/2010, 25 maggio 2010
LETTERE
di questi giorni un disegno di legge per spostare l’inizio dell’anno scolastico all’inizio di ottobre. La proposta, che dovrebbe avere ricadute positive sul turismo, segna per l’ennesima volta un solco tra il mondo reale – quello della gente comune – e quello virtuale, rappresentato dalla politica. Qualcuno dovrebbe spiegare ai politici che iniziare la scuola a ottobre, per noi comuni mortali, significa ulteriori e a volte insostenibili spese per gestire i figli. A meno che nella legge non ci sia pure il progetto di regalare a noi tutti 60 giorni di ferie retribuite.
Paolo Uniti, Milano