Lorenzo Salvia, Corriere della Sera 24/05/2010, 24 maggio 2010
«SPOSTARE A OTTOBRE L’INIZIO DELLA SCUOLA»
Vacanze più lunghe e campanella rimandata a ottobre. Nei prossimi giorni la commissione Istruzione del Senato comincerà a discutere sulla proposta di legge presentata da Giorgio Rosario Costa (Pdl). Uno dei ddl più brevi che le cronache parlamentari ricordino, un solo articolo, 16 parole appena: «Per le scuole di ogni ordine e grado l’anno scolastico ha inizio dopo il 30 settembre». Sarebbe un ritorno agli anni 60, quando la prima campanella suonava proprio a ottobre. Adesso si comincia molto prima: il calendario provvisorio 2010-2011, come ormai da anni su base regionale, dice che le lezioni partiranno il 9 settembre in Trentino, mentre gli ultimi a tornare in classe saranno gli studenti della Liguria, il 20 settembre. Ma perché rinviare la prima campanella?
Più che alla didattica, il senatore Costa pensa al turismo e all’economia: il calendario seguito oggi, si legge nella relazione che accompagna il ddl, «provoca la anticipata chiusura della stagione estiva anche rispetto al ciclo meteorologico». E questo «determina per le regioni a vocazione balneare un conseguente accorciamento della stagione turistica, con cadute occupazionali e reddituali». Non è la prima volta che viene sollevato il problema. Nella passata legislatura era stato l’allora ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli a proporre di allungare le vacanze invernali e accorciare quelle estive, proprio per permettere alle famiglie di diversificare i piani ferie e sostenere il settore del turismo. Ma non se ne fece nulla. Anche l’attuale ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha mostrato qualche apertura: «Iniziare l’anno scolastico l’8 settembre – disse due anni fa’ è un po’ presto. Siamo un Paese turistico e settembre è un bel mese. Si può posticipare dopo la seconda metà del mese». Anche stavolta finirà con un nulla di fatto? Per il momento i presidi bocciano la proposta: «Rappresenta un puro e semplice ritorno al passato – dice Giorgio Rembado, presidente dell’associazione nazionale – perché comporta solo la riduzione del tempo scuola». E i vantaggi economici per il turismo di cui parla il senatore Costa? «Anche la formazione fa parte dell’economia: non si può inseguire l’uovo oggi e uccidere la gallina domani». Critico anche il coordinamento genitori democratici: «Non possiamo essere soggetti – afferma Angela Nava – agli umori di chi presenta provvedimenti che modificano la pianificazione delle povere vacanze degli italiani». Parla invece di «idea non così peregrina» Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola: «Le lezioni potrebbero iniziare il 30 settembre, mentre i giorni precedenti potrebbero essere dedicati ad altre attività, come corsi di italiano per bambini stranieri, lezioni di recupero per chi ha lacune, corsi per chi ha particolari esigenze. Ma servirebbe flessibilità: per legge i giorni di lezione devono essere almeno 200».
Lorenzo Salvia