Alessandra Arachi, Corriere della Sera 24/05/2010, 24 maggio 2010
LOBBY ANTI-MOZZICONI: LE SIGARETTE COSTINO DI PIU’
Sono numeri che mettono i brividi: 72 miliardi di mozziconi di sigarette dispersi ogni anno nell’ambiente dai 13 milioni di fumatori italiani. Fanno circa 200 milioni di «cicche» al giorno, condite da 3mila e 600 tonnellate di cenere.
Niente male, soprattutto considerando che il filtro di una sigaretta ci mette più di un anno per diventare biodegradabile. E che i tredici milioni di fumatori italiani hanno l’abitudine di disperderli praticamente ovunque, i loro mozziconi.
E dunque? Dal Parlamento arriva una proposta di legge: la raccolta differenziata dei mozziconi in speciali contenitori. Decretando, cioè, che i mozziconi sono dei veri e propri rifiuti speciali. Per poter realizzare questa raccolta differenziata viene previsto l’aumento del prezzo delle sigarette, così da poter creare presso il ministero dell’Ambiente un fondo, 5 milioni di euro la dotazione prevista.
E’ questa in sostanza la proposta per quale la Giulia Cosenza, deputata Pdl, ha già raccolto una cinquantina di firma in calce, rigorosamente bipartisan. E ha anche già fatto i calcoli: imozziconi (pieni di nicotina, benzene, gas tossici e persino componenti radioattivi come il Polonio) rappresentano oggi il 37% dell’immondizia presente nel mar Mediterraneo. Non si può più rimandare la soluzione del problema.
E’ una vera e propria guerra quella da mettere in piedi contro i mozziconi di sigarette. La first lady, Clio Napolitano, l’ha cominciata a casa sua, sull’Alto Colle. Non esita la moglie del nostro presidente della Repubblica: redarguisce senza timore chi osa invadere persino i giardini del Quirinale con filtri e mozziconi. E in qualche modo fa quello che anche da noi alcuni sindaci hanno tentato: il divieto di fumo nei parchi.
Cominciarono a Napoli, copiando il Giappone dove è vietato fumare praticamente ovunque all’aria aperta. E dove l’abitudine dei fumatori è di girare con piccoli portamozziconi in tasca.
Esattamente come si tentò di fare a Milano alcuni anni fa, copiando i giapponesi. E come cercarono di fare i Verdi sulle spiagge del Tirreno da Roma risalendo su, lungo la costa fino alla Versilia. «Abbiamo distribuito non so più quanti portacicche da spiaggia, senza troppo successo», dice Angelo Bonelli, presidente dei Verdi. E spiega: «La verità è che abbiamo capito che l’investimento più importante in questo senso sarebbe sull’educazione dei fumatori: non èmica possibile mettere un poliziotto accanto ad ognuno di loro. I divieti sono difficili da applicare».
La pensa così anche Arnold Schwarzenegger, governatore della California, che qualche settimana fa è sceso in campo in prima persona per bloccare un divieto di Stato che, evidentemente, gli era sfuggito al controllo: prevedeva una multa di 100 dollari per chiunque fosse stato trovato a fumare in uno dei 278 parchi o spiagge dello Stato americano.
Anche la proposta presentata nel nostro Parlamento prevede pene pecuniarie pesanti. Ma non certo per proibire il fumo all’aperto. Semplicemente secondo il provvedimento di Giulia Cosenza la multa viene effettuata a chi butta in terra il fatidico mozzicone: fino a 500 euro a cicca. Tanto per capire. Tanto per educare. Come si dice? Con le buone o con le cattive.
Alessandra Arachi
I NUMERI - 34 I parlamentari di maggioranza e opposizione che hanno firmato la proposta di legge per rendere più care le sigarette, minaccia per l’ambiente. La proposta, presentata dalla deputata del Pdl Giulia Cosenza, prevede la raccolta differenziata in speciali contenitori dei mozziconi di sigaretta, e la creazione di un Fondo da 5 milioni di euro da finanziare con l’aumento del prezzo delle sigarette
72 I miliardi di mozziconi che sono dispersi ogni anno nell’ambiente, insieme a 3.600 tonnellate di cenere. Il 37% dell’immondizia presente nel Mediterraneo è rappresentata dai mozziconi di sigaretta. La lista degli elementi nocivi nelle cicche è lunga, tra cui nicotina, benzene, gas tossici e persino componenti radioattivi come il Polonio 210
NEGLI ALTRI PAESI:
NEGLI USA
Nel 1995 la California per prima ha vietato il fumo nei locali pubblici. A New York il divieto è del 2003 e da allora nella Grande Mela sono rigidissimi nell’applicarlo: le sigarette sono bandite non solo da uffici, bar e ristoranti ma molti gruppi immobiliari hanno deciso di vietare il fumo in interi condomini
IN GIAPPONE
Per questioni d’igiene e per evitare i mozziconi per terra, in strada non si può fumare: è vietato sui marciapiedi, sulle banchine del metro e negli spazi comuni. Si può fumare solo nelle «smoking area»: piccole isole attrezzate con posaceneri. Nei ristoranti e nei locali, invece, è consentito fumare