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 2010  maggio 22 Sabato calendario

DAL LABORATORIO SCIENTIFICO ALL´INDUSTRIA COS IL SUPERBATTERIO DIVENTA UN BUSINESS - ROMA

Ora Craig Venter è pronto per il salto dal laboratorio all´industria. Lo scienziato che ha realizzato il primo batterio artificiale si muove negli uffici brevetti con la stessa naturalezza che ha fra le provette. E se i suoi "figli" al momento se ne stanno tranquilli nel laboratorio di Rockville, per loro Venter nutre grandi ambizioni. La prossima sfida sarà renderli capaci di sfornare anche denaro.
Un batterio à la carte può in teoria ricevere qualunque ordine. A seconda del Dna che gli scienziati vi inseriranno, produrrà etanolo, idrogeno o metano, dandoci fonti di energia pulita. In alternativa, gli organismi artificiali potranno essere trasformati in macchine mangia-petrolio, che si nutrono di idrocarburi e li distruggono con la digestione. Un´altra possibilità è che producano vaccini o altri tipi di farmaci, come già avviene grazie all´ingegneria genetica, ma in maniera ancora imperfetta.
Sono ancora teorie. Lo stesso Venter ammette che per le prime applicazioni servirà una manciata di anni. Ma lo scienziato-businessman ha già iniziato a danzare attorno al mondo dell´industria, il quale sembra gradire e assecondare i suoi passi. La creazione del batterio artificiale, costata 15 anni di lavoro e 40 milioni di dollari, potrebbe garantire a Venter e al suo istituto ritorni miliardari.
Nel luglio 2009 la Exxon Mobil ha iniziato a fiutare il vento stringendo con il Craig Venter Institute un accordo da 600 milioni di dollari. Il gigante del petrolio spera di produrre il carburante del futuro tramite alghe artificiali che - secondo le direttive scritte nel Dna da "papà Venter" - si nutrono di anidride carbonica e secernono etanolo. Esperimenti simili sono già stati tentati, ma la loro efficienza è bassa e un litro di biocarburante prodotto dalle alghe costa 9 dollari alla fonte. Con le istruzioni giuste nel genoma, la Exxon scommette che le alghe artificiali possano incrementare la produzione e gradualmente sostituire il petrolio. Il fatto che gli organismi con il Dna sintetico si nutrano di anidride carbonica, poi, permetterebbe di ridurre la concentrazione atmosferica del principale responsabile dell´effetto serra.
Ma la Exxon non è sola. A siglare un accordo con Venter è arrivata anche la Bp. La strada seguita dal poliedrico scienziato americano questa volta porta dritta nel sottosuolo, dove esistono batteri capaci di nutrirsi di carbone e produrre metano. E se ci sono genetisti come Paolo Vezzoni del Consiglio Nazionale delle Ricerche che invitano a restare coi piedi per terra («Sapere quali ordini dare ai batteri, cioè quali geni inserire per ottenere gli effetti desiderati, è tutt´altro che facile. I tempi non sono ancora maturi»), Rino Rappuoli che dirige il centro per la produzione di vaccini della Novartis a Siena è pronto alla collaborazione con Venter. «Insieme - racconta - abbiamo sequenziato il genoma del meningococco B, responsabile di una forma di meningite. I dati del Dna ci sono bastati per produrre un nuovo tipo di vaccino: per la prima volta non c´è stato bisogno di isolare e coltivare in laboratorio il microrganismo patogeno». Grazie a questa nuova tecnica, il primo vaccino contro il meningococco B sta per terminare la sperimentazioni. «Ci aspettiamo l´approvazione - dice Rappuoli - alla fine dell´anno. E con Venter la collaborazione continua. I batteri artificiali possono aprire le porte a nuove forme di lotta contro le malattie infettive».
Di fronte a tante prospettive, lo scienziato "padre" del primo batterio artificiale ha pensato di cautelarsi presentando una serie di domande di brevetto. L´esito non sarà scontato. Ad aprile infatti un giudice federale di New York ha emesso una sentenza che annullava vecchi brevetti su 7 geni responsabili di alcuni tumori. A ogni buon conto, Venter ha inserito nel suo genoma artificiale alcune sequenze di "lettere" che non hanno alcun senso per la biologia, ma che rappresentano un microscopico copyright. Lette una dopo l´altra, le "lettere" inserite da Venter formano una frase di James Joyce: "Vivere, errare, fallire, trionfare, ricreare la vita dalla vita".