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 2010  maggio 24 Lunedì calendario

Immerso nello spritz non uno stecco con l’oliva ma un feto. E’ l’immagine-choc elaborata da Fabrica, l’agenzia di comunicazione controllata dalla famiglia Benetton, per la campagna «Mamma beve bimbo beve» promossa dalla Usl n

Immerso nello spritz non uno stecco con l’oliva ma un feto. E’ l’immagine-choc elaborata da Fabrica, l’agenzia di comunicazione controllata dalla famiglia Benetton, per la campagna «Mamma beve bimbo beve» promossa dalla Usl n.9 di Treviso finalizzata a sensibilizzare sugli effetti dell’assunzione di alcol da parte delle donne in gravidanza e nei mesi dell’allattamento. Un comportamento, è stato detto durante la presentazione dell’iniziativa, che in Italia riguarda il 65 per cento delle gestanti, mentre l’incidenza dell’uso dell’alcol nella popolazione femminile sopra gli 11 anni, in Veneto, risulta del 66,5%, secondo dato nella classifica nazionale. L’alcol, per i nascituri, secondo studi europei, può indurre deficit cognitivi e di sviluppo psicomotorio, iperattività e problemi di attenzione e linguaggio, malformazioni e ritardo nella crescita. In gravidanza o nelle fasi precedenti il concepimento i rischi sono quelli di infertilità, aborti spontanei, parti prematuri o con complicanze. La campagna, che ha la collaborazione anche dell’associazione degli esercenti di Confcommercio (Fipe) si concretizzerà con la diffusione di pieghevoli nei locali pubblici e negli ospedali, striscioni stradali, affissioni sulle pareti degli autobus e adesivi particolari da attaccare sugli specchi delle toilette femminili nei bar e nei ristoranti.