Maurizio Caprara, Corriere della Sera 22/05/2010, 22 maggio 2010
GLI USA: SU MAFIA E TERRORISMO ESSENZIALE L’ASCOLTO DELLE TELEFONATE - I
magistrati italiani che indagano su mafia e criminalità organizzata sono risultati di «straordinario aiuto» per gli Stati Uniti e le intercettazioni sono «una parte essenziale» delle loro indagini: a dichiararlo ieri è stato un rappresentante dell’ Amministrazione di Barack Obama, il sottosegretario al Dipartimento della giustizia Lanny A. Breuer. Incalzato da domande di giornalisti americani sulla nuova legge voluta da Silvio Berlusconi, che restringerebbe di molto la cronaca giudiziaria e il ricorso all’ uso di microspie da parte degli inquirenti, Breuer ha affermato che gli investigatori del suo Paese sperano di ottenere «ancora» dai colleghi italiani «le stesse valide informazioni». «Dal punto di vista del pubblico ministero, noi vogliamo che non accada nulla», ha aggiunto il sottosegretario riferendosi a qualcosa che intralci le inchieste su mafia e altre reti criminali. Nel corso di una conferenza stampa nell’ ambasciata degli Usa a Roma, questi giudizi erano stati preceduti da due premesse di Breuer: «Non spetta a me entrare nel merito di decisioni politiche o giudiziarie riguardanti l’ Italia»; «Non conosco i provvedimenti legislativi in discussione». Frasi ricordate più tardi ai giornali dalla sede diplomatica. Nel circuito dell’ informazione però le premesse sono state presto sovrastate dal resto delle dichiarazioni di Breuer, il quale oggi commemorerà a Palermo i «due eroi» Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il senso certo è un appoggio ai magistrati antimafia. Uno di loro, Antonio Ingroia, ha detto di recente: «Sono vivo grazie alle intercettazioni». L’ eco delle parole di Breuer è stato tale che per il governo italiano a commentarle è stato il ministro della Giustizia. «Per reati di mafia e terrorismo sarà possibile continuare a utilizzare le intercettazioni, telefoniche, visive e ambientali», ha scritto Angelino Alfano in un comunicato sottolineando che i frutti in quei campi sarebbero usabili dai magistrati «anche se realizzati per procedimenti diversi». Addetto nel Dipartimento della giustizia al settore penale, Breuer è stato procuratore distrettuale di Manhattan. Dopo essersi occupato di rapine, si è specializzato nei reati dei colletti bianchi, prima di diventare, dal 1997 al 1999, un consigliere di Bill Clinton, allora alla Casa Bianca. Proprio alla Casa Bianca, da Obama, sarà martedì Giorgio Napolitano per un incontro che conferma, sull’ Italia, una particolare attenzione verso il presidente della Repubblica. Da quando la guida Obama, l’ Amministrazione ha trovato modo di far percepire sue critiche a intenzioni legislative del governo Berlusconi: in febbraio, una nota dell’ ambasciata a Roma definì gli Usa «negativamente colpiti» da una condanna a Google e sconsigliò di fatto norme in contrasto con «il principio fondamentale della libertà di Internet». Messaggio esplicito, allora, di certo deliberato.
Maurizio Caprara