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 2010  maggio 24 Lunedì calendario

TRUCCO DELLO SPECCHIETTO CON I FIGLI ATTORI E COMPLICI

Antonio Bevilacqua, 32 anni, pluripregiudicato, nomade stanziale di origine napoletana, truffava automibilisti con il vecchio trucco del finto incidente. La variante faceva leva sul senso paterno (o materno, a seconda del caso). L’ultimo episodio al Testaccio: l’uomo con i due figli piccoli è fermo in doppia fila a bordo della sua macchina e lancia ad un’altra vettura una pigna o un pezzo di gomma per provocare un rumore simile a quello di un urto. Il truffatore si sbraccia quindi dal finestrino intimando al malcapitato di fermarsi per fargli constatare il danno provocato. Se il poveretto si mostra diffidente, il fa un cenno con la mano ai due minori che cominciano piangere disperati. La vittima preoccupata per la salute di quei bambini, e di conseguenza convinta di avere creato realmente un danno, paga la somma richiesta dal truffatore. Sabato i carabinieri della Stazione Roma Aventino, pattugliando il quartiere, hanno avuto modo di assistere a tutta la scena, constatando effettivamente che il padre utilizzava segni convenzionali con i figli. A quel punto i militari sono intervenuti bloccando il truffatore, con ancora in mano la somma appena ricevuta. Condotto in caserma, l’uomo ha tentato di continuare a recitare il suo solito copione con i suoi bambini come comprimari. Il trentaduenne sarà giudicato con rito direttissimo. I due piccoli «attori» sono stati riaffidati alla madre.