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 2010  maggio 21 Venerdì calendario

UN GIOCATTOLO DA 600 MILIONI DI EURO

Quanto vale una squadra di calcio? Impossibile dirlo. Non solo perché è impossibile mercificare l’amore dei tifosi e la storia gloriosa di un club come il Milan di Silvio Berlusconi, ma soprattutto per la particolare natura delle aziende calcistiche. Acquistate per passione, per prestigio o per inseguire altri interessi, le imprese pallonare non producono utili. Non si guadagna – almeno dal punto di vista economico – con il calcio. Anzi, quasi sempre ci si rimette, in particolare quando si possiede un grande club.
Quando quella società la si vuole vendere, però, bisogna fissare un prezzo basato su criteri più o meno oggettivi. Se e quando la famiglia Berlusconi metterà ufficialmente in vendita la società, chi vorrà tentare la scalata a via Turati dovrà mettere sul piatto un gruzzoletto di almeno 600 milioni di euro. Per capire come si arriva a questa cifra bisogna sommare tre dati: il fatturato societario, le proprietà immobiliari e il valore del marchio ”Milan”. Nel 2009 il club rossonero ha totalizzato entrate complessive per 327,6 milioni di euro. Un dato molto migliore rispetto alla media perché gonfiato da alcune importanti operazioni: le cessioni di Kakà e Gourcuff (85 milioni) e la vendita dell’archivio immagini della società rossonera a Rai e Mediaset (altri 20 milioni). Per avere un dato più affidabile è meglio rifarsi al 2008, quando il fatturato fu di 237 milioni: una cifra pari agli ”investimenti” (perdite) degli ultimi cinque anni. Considerando l’arrivo del nuovo super sponsor Emirates (12 milioni a stagione per cinque anni), possiamo partire per il nostro calcolo da quota 250 milioni, con la speranza che i tifosi nel frattempo non abbandonino San Siro per la mancanza di risultati. Bisogna poi aggiungere il valore dei terreni e della struttura di Milanello, tutti concentrati nella Milan Real Estate. Un patrimonio da 27 milioni di euro, che però costa quasi 2 milioni di euro all’anno. L’ultima voce da considerare è quella del ”brand value”. Il marchio è uno di quegli aspetti intangibili di una società ed è quindi difficile da quantificare dal punto di vista economico. La società Brand finance stima ogni anno il brand value delle big d’Europa: la società rossonera è al settimo posto e il marchio ”Milan” viene valutato 154 milioni di sterline (quasi 180 milioni). Un altro dato in crescita rispetto al 2008 (134 milioni di sterline), solo grazie al temporaneo inserimento del ”marchio Beckham” nel paniere dell’offerta rossonera. Il Milan comunque è una delle squadre più attente a questi aspetti (organizza ogni anno un Business forum apposito) e dalla prossima stagione sarà supportata da Infront nella valorizzazione del marchio.
Circa 450 milioni di euro dunque, a cui andrebbero aggiunti 120-150 milioni come valore del parco giocatori (svalutato dall’età avanzata). Il Milan costa insomma molto meno dei 790 milioni pagati dalla famiglia Glazer per l’acquisto del Manchester United nel 2005. A fare la differenza è come sempre lo stadio di proprietà, che accresce di molto il valore di una società. I Red Devils, però, hanno debiti per oltre 800 milioni di euro e oggi hanno difficoltà a trovare un acquirente. Il rosso(nero) ammonta a ”soli” 392 milioni di euro e nell’ultimo anno le perdite 2009 sono state di appena 9,8 milioni grazie alla nuova politica di contenimento dei costi. I tifosi non apprezzano, i possibili compratori invece sì.