Fabrizio Roncone, Corriere della Sera 21/05/2010, 21 maggio 2010
«CIFRA SCANDALOSA MA LUI E’ UNA STAR. PORTA SPOT, VALE QUANTO BONOLIS»
«Senti, io non sono una della cricca di Santoro, siamo amici da una vita ma politicamente lo detesto, non condivido quasi mai niente di quello che pensa. Non so quante volte abbiamo litigato, non so dirti neppure se...».
Va bene, dai, abbiamo capito: in questa intervista, Lucia Annunziata non darà un parere di parte.
«Perfetto. Se la premessa è chiara, allora proseguo e ti dico: se ne andrà guadagnando pure una cifra spaventosa ma io, in questa storia, sto però con lui». Spiegaci il perché. «Allora, il primo ragionamento da fare è che, dopo dieci anni, sono riusciti a toglierselo dalle scatole. E per la Rai è una perdita secca, enorme, gravissima». Tu sei stata presidente della Rai. «Appunto. Se dico queste cose è perché conosco certe dinamiche. So che Michele, con il suo talk-show, letteralmente mantiene Raidue. Ha indici di ascolto pazzeschi. Porta in azienda un vagone di pubblicità».
Infatti tutti si chiedono perché l’azienda abbia deciso di...
«Ci rinunciano, lo tagliano, lo abbattono via, sostanzialmente per due motivi. Entrambi legati a Berlusconi. Il primo: risolvono un problema politico, perché il genere di trasmissioni che fa Michele, si sa qual è. Secondo: rafforzano, quasi automaticamente, Italia Uno, vale a dire una rete di proprietà del premier».
Questo secondo punto è meno chiaro del primo.
«Non tutti sanno che il competitor di Raidue è ItaliaUno. E se chiude Annozero, cinque milioni di telespettatori, il pubblico di Michele, vanno in uscita. E dove è probabile che andranno? Sulla rete più simile a Raidue. Che, guarda caso, è una rete che ha bisogno di essere potenziata, visto che Retequattro si appresta a passare sul digitale».
In tutto questo Santoro si porta a casa una montagna di soldi.
«Sì, una cifra enorme. Mai sentita prima, per un giornalista italiano».
Qualcuno ha scritto: una cifra eccessiva, quasi immorale.
«Vuoi che ti dica che è scandalosa? Sì, lo è. Toglie il fiato, nel periodo di crisi che stiamo vivendo. Detto questo, Michele ha però fatto bene a pretendere una simile somma. E sai perché? Perché è una cifra di mercato...».
Bruno Vespa ha ironizzato dicendo che lui, nel 2001, dopo 39 di Rai, fu liquidato con 150 mila euro.
«Vespa, all’epoca, fu giustamente trattato come un qualsiasi dipendente. Oggi, che ha un gran successo, guadagna molto di più».
Tu parli di mercato. Quindi per te Santoro è... «Sì, Michele è una star». Una star? «Dico: scherziamo? Michele vale Bonolis. Porta ascolti e blocchi pubblicitari ricchissimi. Questo lui lo sa, e all’azienda ha perciò detto: volete cacciarmi? Bene, però allora mi dovete pagare per quello che valgo».
Aldo Grasso, sul Corriere, ha scritto che ancora una volta Santoro passa «dalla trincea all’incasso».
«Senti... posso dire una cosa? Beh, io mi sono anche abbastanza scocciata di sentire che uno di sinistra dev’essere per forza povero. Stiamo sul mercato? La Rai è sul mercato? Michele Santoro è sul mercato? Sì. E allora Michele dev’essere pagato per quello che pesa».
Tu lo conosci bene: cosa ci farà, adesso, con tutti quei soldi?
« Io credo che Michele, dopo l’esperienza di "Rai per una notte", abbia capito le potenzialità del multimediale».
Quindi? Se sai qualcosa di più preciso...
«Non ho notizie, sia chiaro. Però...».
Prosegui, su.
«Beh, può darsi che stia pensando di reinvestire i soldi che incasserà. Potrebbe pensare a un’iniziativa nuova, anche di natura imprenditoriale. No, non credo proprio che Berlusconi si sia liberato di lui...».
(Lucia Annunziata ha parlato con Michele Santoro a lungo, poche ore fa. Si conoscono da quando erano ragazzi. C’è dell’affetto profondo. I padri erano ferrovieri, a Salerno. Lucia e Michele si facevano ciao, mentre il treno correva via sotto i loro balconi).
Fabrizio Roncone