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 2010  maggio 20 Giovedì calendario

COME SI BATTE LA SPECULAZIONE?

La Germania ha proibito
la vendita allo scoperto
di alcuni strumenti finanziari. Perché?
Per tentare di arginare la speculazione che, per avere guadagni di brevissimo termine, sfrutta a suo favore ogni movimento al rialzo, ma - spesso condizionando il mercato - anche al ribasso. E per scommettere su quest’ultimo utilizza, appunto, anche la vendita allo scoperto di titoli azionari, obbligazioni statali e strumenti derivati.
Come funziona la vendita allo scoperto?
Quando un investitore crede che un titolo (sia esso un’obbligazione governativa o un’azione) sia destinato a deprezzarsi può chiedere in prestito il titolo e venderlo, assumendo una posizione «corta». Così facendo, ad esempio, se un investitore vende allo scoperto un titolo quando questo quota 100, nel momento in cui scende a 80 può comprare, chiudendo l’operazione con un guadagno di 20. Talvolta la vendita può avvenire senza avere ricevuto il prestito: è la cosiddetta vendita allo scoperto «naked», nuda, proibita ieri dalla Germania.
Si può aggirare il divieto?
In parte attraverso l’utilizzo di strumenti derivati come le opzioni o i future, contratti che danno facoltà di vendere o comprare determinati sottostanti finanziari (titoli, indici, materie prime...) a un dato prezzo in una certa data. Questi possono essere utilizzati per coprire dei rischi legati agli strumenti sottostanti, ma anche per fare della speculazione al ribasso. Molti derivati, inoltre, sono scambiati al di fuori dei mercati regolamentati.
Perché la speculazione
è pericolosa?
Perché con i propri comportamenti opportunistici tende a esasperare le inefficienze del mercato. La speculazione accentua i ribassi e i rialzi, e punta a creare una netta separazione tra l’economia reale e i corsi della finanza.
Proibire lo scoperto
è risolutivo?
Probabilmente no. Chi vende un titolo allo scoperto è un futuro compratore: prima o poi dovrà «ricoprirsi», ricomprando i titoli e facendo quindi risalire il mercato. Con lo short selling fuori gioco, invece, aumenta l’utilizzo dei derivati, diminuisce la liquidità sul mercato, i prezzi risultano meno indicativi. La speculazione, dunque, continua ad operare. Occorrerebbe una contestuale maggiore regolamentazione di tutti gli strumenti derivati.
Cosa sono i Cds?
I «Credit default swap» sono strumenti derivati nati per offrire una sorta di polizza assicurativa finanziaria sul rischio che l’emittente di un titolo di debito non sia in grado di pagare, e sono quindi una spia d’allarme per chi è ritenuto a rischio. Talvolta però lo strumento è utilizzato per «scommettere» sul fallimento dell’emittente. O per fare arbitraggi (scommesse incrociate) con altri strumenti finanziari.
Chi sono gli speculatori
più attivi sul mercato?
Da sempre nel mirino ci sono i fondi hedge, chiamati anche alternativi o speculativi, per l’appunto, anche se spesso le stesse banche commerciali sono molto attive sul mercato attraverso le attività di compravendita a servizio del proprio portafoglio.
Cosa sono gli hedge fund?
Gli hedge sono portafogli che, rispetto ai normali fondi comuni di investimento, danno al gestore una maggiore libertà di movimento sul mercato, allo scopo di partecipare attivamente ai rialzi e ridurre al minimo - possibilmente eliminare - le perdite legate alle fasi negative. Scorrelando il rendimento del fondo da quello del mercato di riferimento, azionario o di altra natura.
Quanto pesano questi fondi nel panorama mondiale?
Come spiega Stefano Gaspari, a.d. di Mondohedge, le masse gestite mondiali in questa categoria sono pari - al primo trimestre 2010 - a 1.667 miliardi di dollari. Al mondo ci sono 9 mila fondi di questo tipo. Di questi 2100 investono in altri portafogli hedge (i cosiddetti fondi di fondi) e 6900 sono «single manager» (in Italia ce ne sono 17, senza contare quelli con domicilio estero), che investono direttamente in singoli strumenti finanziari attraverso diverse strategie.
Quali sono le strategie maggiormente utilizzate?
Il 32% dei fondi mondiali investe sull’azionario, con strategie neutrali, lunghe o corte (cioè che scommettono sul ribasso). Altri sfruttano fusioni e acquisizioni, i movimenti di valute e tassi, il mercato obbligazionario.
Cosa chiede l’Europa?
La nuova direttiva europea Aifm - che vedrà un prossimo approfondito esame a luglio - esige più trasparenza, con la creazione di un passaporto per i fondi europei e di una registrazione per quelli extra Ue. La direttiva non piace in particolare a Londra e incontra per ora il disappunto degli Stati Uniti.