GIAMPIERO MARTINOTTI, la Repubblica 20/5/2010, 20 maggio 2010
AIR FRANCE IN PROFONDO ROSSO PENSA ALLA FUSIONE CON ALITALIA - PARIGI
Un miliardo e mezzo di perdite, una concorrenza sempre più agguerrita e un libro che mette in dubbio la sicurezza: Air France-Klm attraversa il periodo peggiore della sua esistenza ma rilancia e indirizza le sue mire su Alitalia. «Un giorno si porrà la questione di aumentare la nostra partecipazione in Alitalia e di integrare la compagnia nel nostro gruppo», ha detto ieri il direttore finanziario della compagnia franco-olandese, Philippe Calavia, a margine della presentazione del bilancio del gruppo. E ha aggiunto: «Non c´è nulla di previsto ora, ma rientra nella logica dell´operazione».
I conti dell´esercizio 2009-2010, chiusi il 31 marzo, non sono buoni: un fatturato in calo del 15 per cento a 21 miliardi, un risultato operativo in rosso per 1,28 miliardi di perdite, di cui 436 milioni dovuti al settore cargo e 637 milioni alle perdite sui mercati del petrolio (le compagnie comprano il combustibile in anticipo, cercando di proteggersi dalle variazioni dei prezzi, non sempre con successo), una perdita netta di 1,56 miliardi, quasi il doppio rispetto all´esercizio precedente. Air France-Klm affronta gli stessi problemi dei concorrenti, ma secondo alcuni esperti non ha la stessa reattività. In tempi di crisi, con le aziende che limitano i viaggi in business class e che magari scelgono le low cost, il gruppo franco-olandese non si è mosso in tempo: «Al giorno d´oggi, i clienti non vengono più da soli, bisogna andarseli a cercare, bisogna attirarli con una politica tariffaria aggressiva, cose che Air France non fa», dicono gli osservatori.
Non solo: i costi di un hub come quello di Roissy-Charles de Gaulle tendono a lievitare anche quando il fatturato diminuisce, come avviene in questo periodo. Tutto ciò senza dimenticare la concorrenza dei treni: prendere l´aereo è poco interessante quando da Parigi si possono raggiungere Marsiglia in tre ore e Londra in due ore e un quarto. La compagnia aveva accarezzato l´idea di lanciarsi sul mercato dell´alta velocità ferroviaria, ma il progetto è stato abbandonato. Dopo dieci anni di crescita e di risultati economici eccellenti, il gruppo deve trovare un nuovo slancio. Unico elemento positivo: il trimestre gennaio-marzo dimostra una stabilizzazione e la società punta su un risultato operativo in pareggio per l´esercizio 2010-2011.
Alle cattive notizie finanziarie si sono aggiunte ieri le accuse contenute in un libro, «Il volto nascosto di Air France», scritto dal giornalista Fabrice Amedeo e di cui Libération ha pubblicato le anticipazioni. L´autore punta il dito sulla sicurezza e sui dati pubblicati da organizzazioni specializzate: statisticamente, Air France è una compagnia meno sicura dei suoi maggiori concorrenti europei e internazionali. Amedeo sostiene che gli incidenti minori, come quelli in atterraggio, non danno luogo a una rimessa in discussione delle regole e del management della compagnia, che in qualche modo persevera nell´errore. Una requisitoria contestata laconicamente dal gruppo: «Air France rispetta e si conforma a tutte le regolamentazioni nazionali e internazionali in vigore». Tutti gli episodi citati nel libro, dice il comunicato, sono stati analizzati e in alcuni casi sono state prese «misure correttive».