varie, 20 maggio 2010
Con oltre 193 milioni di clienti in 32 paesi, France Télécom è il maggior operatore telefonico francese
Con oltre 193 milioni di clienti in 32 paesi, France Télécom è il maggior operatore telefonico francese. Amministrata dallo Stato fino al 1997, è prima diventata una società anonima, poi, dal 2004, un gruppo privato. Con il 26,65% del capitale lo Stato ne è azionista di riferimento. Il 70% dei 100.000 dipendenti ha mantenuto lo status di dipendente pubblico che protegge dai licenziamenti, uno su tre ha un contratto di diritto privato. Tra gli stipendiati ci sono anche 80 medici. Otto si sono da poco dimessi. Nel 2006, per ripianare i 110 miliardi di euro di debiti, la società ha avviato un duro piano di ristrutturazione. In due anni sono stati tagliati 22mila salariati, 10.000 sono stati trasferiti. Per i sindacati il piano, basato sugli incentivi all’abbandono volontario, si è tradotto in pressioni su alcuni dipendenti affinché se ne andassero senza far problemi, e nel progressivo aumento dei carichi di lavoro e delle responsabilità per quanti rimanevano. Dal 2002 ogni dipendente di France Télécom ha cambiato posto in media ogni 27 mesi e luogo di lavoro ogni trenta. Conseguenze: un tasso di dimissioni passato dal 4 al 15,3%, almeno un mese di malattia a testa nel 2008 ecc. Nell’ottobre 2009 la società ha deciso di sospendere per alcuni mesi la mobilità interna, tra le principali cause dello stress. Il primo suicidio in azienda, nel febbraio 2008, fu liquidato come «un doloroso caso personale». Didier Lombard, ex presidente e amministratore delegato del gruppo, arrivò a parlare di «mode du suicide» (moda del suicidio), poi si scusò. La maggior parte dei suicidi è avvenuta tra i quadri e gli ingegneri, cinquantenni al massimo, spostati da un giorno all’altro in sedi di lavoro lontane anche cento chilometri da casa e spesso dequalificati. Per il direttore delle risorse umane del gruppo, Olivier Barberot, il tasso di suicidi in azienda negli ultimi dieci anni non è aumentato, è rimasto a quota 2,15 ogni 10mila dipendenti. In un recente sondaggio interno il 25% dei dipendenti di France Télécom ha detto di sentirsi in «situazione di rischio», il 39% che le sue condizioni di salute «si sono degradate negli ultimi cinque anni a causa dell’attività lavorativa». Il 9 aprile scorso il tribunale di Parigi ha aperto un’inchiesta per mobbing sulla base di un rapporto dell’ispettorato del lavoro secondo il quale l’operato di France Télécom ha danneggiato, fino a metterla in pericolo, la vita di alcuni dipendenti. Da gennaio il quartier generale della Orange Business Service (la filiale che si occupa di servizi sia nel campo della telefonia fissa sia di quella mobile) è un immobile di 31mila metri quadrati a pochi chilometri da Parigi. Nella nuova sede le terrazze sono inaccessibili, le finestre bloccate, le luci soffuse in modo da evitare ansie: tutto a prova di suicidio.